Catechesi Don Fabio Rosini

La fedeltà, un frutto dello spirito Santo

di Don Fabio Rosini. Trascrizione dal parlato di Simona Lato

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La fedeltà è una parola che ha una sua ambiguità perché di fatto viene usata sia nel greco che in italiano con la stessa radice della parola fede.
E’ necessario chiarire se fedeltà significhi “avere fede” o “essere fedeli”.
L’ “essere fedeli” si capiva già apriori ma nel greco non era così chiaro.  Il traduttore pone la parola “fedeltà” nei termini di “capacità di essere fedeli”.
E’ interessante guardare ai sinonimi della lingua italiana della parola “fedeltà”.
Dunque fedeltà vuole dire: lealtà, sincerità, schiettezza, costanza, coscienziosità, onestà, rettitudine, affetto, amore, assiduità, attaccamento, tenacia, rispetto, dedizione, esattezza, precisione, puntualità, attendibilità, credibilità, corrispondenza, conformità.
La fedeltà è un frutto: non bisogna dimenticare che si giunge alla fedeltà secondo la logica dell’opera dello Spirito Santo in noi. (se ne parla nel testo della lettera ai Galati).
Per comprendere meglio cosa sia la fedeltà dobbiamo chiederci cosa sia il contrario della fedeltà.
E’ il tradimento, l’adulterio.
Cos’è dunque un padre fedele, un fratello fedele, uno sposo o una sposa fedele, cos’è un’amica fedele?
La parole “adulterio” viene dal latino “ad alterum ire” cioè “andare da un’altra parte”. La fedeltà è un’attitudine e quando possiamo verificare se una persona è veramente fedele o è adultero? L’unica situazione che ci consente di capirlo è mettere la persona in stato di tentazione, in stato di allettamento di tradimento allorché diventerebbe tanto comodo tradire.
Facciamo un esempio.
Quando un amico richiede un impegno che corrisponde a qualcosa di oneroso, si conosce la fedeltà di chi li sta vicino oppure, quando un amico che andrebbe corretto (ricordando il significato di fedeltà quale veridicità) ti riferisce  quello che realmente pensa rischiando il rapporto per amore di quello che ci fa bene.
Tante volte le amicizie sono adultere perché la persona ci “abbandona”,  resta a tutti i costi con noi condividendo il nostro pensiero e agire senza dirci la verità, la fedeltà di ciò che pensa.
Se si è fedeli ad una persona le diamo ciò di cui ha bisogno e non ciò di cui non ha bisogno. Fedeltà significa mantenere il ruolo, essere ciò che si è e non adulterare il proprio ruolo rispetto all’altro.
Nell’ambito della paternità ad esempio, un padre non è un amico; un padre che si fa amico del figlio o che dà priorità a questo aspetto è un adultero! Ha scelto il rapporto di amico, un rapporto assecondante, cameratesco della complicità che è tipico dell’amicizia, invece deve essere capace di autorità, di negazione e anche di limite nei confronti del figlio.
Padre in greco, viene dall’antica radice che vuol dire “recinto, limite”; un padre che non sappia dire di no ad un figlio è un pessimo padre! Non è un buon padre perché lo ha accontentato, ma è adultero in quell’atteggiamento assecondante.
Cosa è la fedeltà quindi? Frutto dello Spirito Santo, la fedeltà è un’adesione alla verità rispetto all’altro, dove il centro è il bene vero dell’altro e non la mia comodità.
Nel matrimonio la fedeltà implica un ruolo molto strano. Nei primi capitoli della genesi, moglie e  marito vengono presentati l’uno all’altro e si legge la seguente frase “ Voglio fare un aiuto che gli sia simile”. In ebraico questo testo ha un significato molto strano, molto ambiguo “Gli voglio fare un aiuto davanti a lui, un aiuto contro di lui”. Dunque che aiuto è uno che è contro di me?
Moglie e marito devono essere l’uno per l’altra, capaci di correzione, capaci di essere quello sprone, quello strumento di crescita l’uno per l’altra che implica un rapporto di veracità e non di consolazione infantile reciproca.
Esiste fedeltà ed esiste connivenza. La connivenza implica un patto di non aggressione che difende la tranquillità dei due contraenti; la fedeltà implica anche lo scontro, implica la differenza e l’adesione a una verità.
San Francesco d’Assisi nelle sue indicazioni ai suoi frati, dice che quando un frate riceve un ordine che in coscienza non può assolutamente assolvere perché lo sente contro la verità, non lo deve esaudire ma non si deve separare dal suo Superiore. Farà in modo di rimanergli comunque e sempre fedele e vicino. Questa è la fedeltà! La fedeltà non è coincidenza, la fedeltà è quell’atteggiamento di leale adesione alla verità del nostro rapporto.
Questa è un società adultera cha ama l’adulterio, ama la trasgressione, il superare il limite.
C’è nell’adulterio come una specie di fascino perché c’è un’autoaffermazione.  Mentre la fedeltà, è affermazione dell’altro, del bene dell’altro, della sua importanza, l’adulterio è affermazione di sé , la trasgressione è delirio infantile di onnipotenza che tende alla propria autosottolineatura.
In merito alla indissolubilità del matrimonio e alla sua crisi, in questa società che odia la legge, che odia le regole e che ha fatto delle norme il grande capro espiatorio di tutte  le sofferenze psicologiche per cui tutti quanti soffrirebbero per le norme di ogni tipo che sono state imposte, ci si è dimenticati che esistono delle condizioni autentiche dell’uomo.
La realtà dell’indissolubilità non è una condizione della Chiesa che è fedele alla natura dell’amore. Indissolubile non è un tipo di rapporto che si può imporre, indissolubile è una realtà, è uno stile di rapporti che possiamo stabilire.
Che cosa è allora l’indissolubilità matrimoniale? Per comprenderla bisogna metterla in parallelo con altri tipi di rapporto.
Indissolubile è un tipo di rapporto che è tale per sé stesso, per definizione. Non ci si può sposare se non ci si sente legati indissolubilmente.
Un rapporto padre-figlio è indissolubile al di là di quello che un figlio fa. Se un padre ha un figlio particolarmente problematico che lo fa disperare fino ad arrivare alla rottura dei rapporti , comunque restano padre e figlio. Questo tipo di rapporto è indissolubile per sua natura; il tipo di amore fra uomo e donna quando è amore autentico e qualitativamente è arrivato alla sua maturità, è indissolubile. Questa condizione è previa al matrimonio, non posteriore. Quando due persone si avvicinano al matrimonio devono avere questa intuizione l’uno dell’altra. Due sposi devono arrivare al matrimonio concependo questa come una chiamata e cioè, intuendo che possono fare qualunque cosa, ma sapendo che un giorno Dio li ha chiamati per essere l’uno carne dell’altra.
L’infedeltà è menzognera fino in fondo. Essere infedele alla verità nell’ambito di rapporti di amicizia, porta a vivere una comodità riconoscendo all’amico la ragione per opportunismo, ma così non siamo leali, se nascondiamo la verità di ciò che pensiamo veramente. Queste tipologie di rapporti in cui si inizia a fondare la relazione su situazioni ambigue, realtà non identificate e verità tradite, diventano presto o tardi una tortura di rapporti.
Il fedele è una persona che ha compreso che si vive meglio nei rapporti dicendo la verità e che è meglio affrontare un litigio ed essere nella verità che andare a fondare rapporti mediocri, ambigui, insoddisfacenti.
Il tradimento matrimoniale è sempre una menzogna di fronte a sé stessi. L’infedele matrimoniale è molto spesso una persona infedele a sé stessa, è una persona che scappa dalla sfida della sua vita, da un momento di crescita e si sta infognando in un atteggiamento infantile. L’infedeltà è una vita di inferno, è una vita di menzogna:  la persona ha più facce, non sa più cosa è vero e cosa non lo è.
L’infedele è un persona schizzata, spaccata mentre il fedele è sé stesso, è persona non personaggio, è identità e non ruolo.
In conclusione, la fedeltà è frutto dello Spirito Santo.
La fedeltà è uno stile di vita, è una forma di “essere di fronte alle cose”, la fedeltà a sé stessi ad esempio è molto importante. Non posso presentarmi di fronte a me stesso e agli altri per quello che non sono.
Da dove nasce la fedeltà? Nasce dal “Fedele”, il “Fedele per eccellenza è Gesù Cristo”, il Fedele è Iddio che è fedele e verace. Nell’Antico Testamento è uno degli attributi più importanti del Dio di Israele perché è quello che non rompe il suo patto, non esce fuori dal suo ruolo rispetto al suo popolo.
Il Signore Gesù ci ha mostrato la sua fedeltà sulla croce quando ci meritavamo di essere traditi.
Nella terza preghiera eucaristica il sacerdote nei momenti precedenti alla consacrazione dice queste testuali parole : “Egli nella notte in cui fu tradito, prese il pane e disse questo è il Mio corpo che è dato per voi”. Mentre veniva tradito, Lui si dava, mentre veniva tradito, Lui celebrava la Sua fedeltà come uno sposo ama la sposa e le consegna il proprio corpo, così il Signore fedele ci ha consegnato il Suo corpo come uno sposo innamorato che sul letto della croce ci ha amato fino in fondo, fino ad esserci fedele mentre noi meritavamo di essere abbandonati e rinnegati.