Nadzieja w domu

Gli obiettivi del progetto HELPMINOR

Progetto per la realizzazione di una casa di accoglienza per Minori vittime di violenza

Le emozioni provate nei primi anni di vita, e altre sensazioni che hanno suscitato gioia o dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni e reazioni nell’intero corso dell’esistenza
Rita Levi-Montalcini

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Le emozioni vissute nei primi anni di vita, e altre sensazioni che hanno suscitato gioia o dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni e reazioni per tutta la vita. (Rita Levi Montalcini). La storia dell’uomo è costellata di episodi di violenza, sia fisica che psicologica, nei confronti di minori, le cui conseguenze spesso condizionano inconsapevolmente tutta la durata della vita delle vittime.

È necessario distinguere le varie forme di violenza, abuso e maltrattamento di bambini e adolescenti. I reati con più denunce sono atti sessuali con minori 21,5%, violenza su minori di 14 anni 28,0%, pedopornografia 17,4%, corruzione di minori 10,2%, mentre percentuali minori si registrano per detenzione di materiale pedopornografico e sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile. L’83% delle vittime sono ragazze.

La violenza sui minori non è solo sessuale. Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “il maltrattamento sui minori, definito in alcuni casi come abuso e abbandono sui minori, comprende tutte le forme di abuso fisico ed emotivo, abuso sessuale, abbandono e sfruttamento, che si traducono in danno effettivo o potenziale alla salute, allo sviluppo o alla dignità dei minori”. Tra il 60% e il 70% dei bambini tra i 2 e i 14 anni subisce violenze emotive da parte di chi si prende cura di loro, nel 2016 in Italia 1.618 bambini sono stati vittime di violenze e abusi in famiglia.

Le ripercussioni di tali maltrattamenti, abusi e violenze sono divise in due categorie, a breve termine e a lungo termine. Le conseguenze a breve termine si possono riassumere in ferite, contusioni, ustioni, alterazioni del comportamento, ansia, malattie veneree in caso di abusi sessuali e, nei casi più gravi, insorgenza di sindromi post-traumatiche e depressione. Le conseguenze a lungo termine dipendono dal tipo di violenza subita, dalla durata della violenza e dall’età in cui è avvenuta, oltre che dalle conseguenze fisiche (diabete, obesità, ipertensione in età adulta, danni al sistema immunitario, problemi cognitivi e competenze linguistiche) esiste la possibilità, difficilmente quantificabile, che il minore vittima di violenza possa continuare il ciclo della violenza fino all’età adulta, se non si attivano iniziative a livello comunitario, è urgente comprendere la crescente necessità di intraprendere attività di cura e prevenzione azioni a favore dei minori e della società. Chi ha redatto questo progetto ha trovato in carcere detenuti vittime di violenza che a loro volta avevano commesso reati la cui origine era amputabile alla violenza subita da piccoli.

VALUTARE SE SI PUO’ INSERIRE O E’ MEGLIO OMETTERE “ Teniamo particolarmente alla realizzazione di questo progetto per le esperienze dei ragazzi che abbiamo aiutato di persona e stiamo aiutando via telefono. In particolare Sorella Angela ricorda di un detenuto che ha incontrato anni fa al carcere di Civitavecchia. Era in infermeria, lo sorvegliavano perché c’era pericolo che si suicidasse. Chiese lui di incontrarla. Aveva ucciso la sua ragazza durante un diverbio in macchina, durante il quale lei gli aveva detto qualcosa che gli aveva ricordato una violenza sessuale avuta da piccolo. Lui ha avuto un raptus e ucciso la sua donna che amava molto. Non ricordava nulla di quello che aveva fatto. Si era ripreso che la ragazza era morta sul sedile accanto a lui, l’aveva strangolata. Altri ragazzi, borderline o tossicodipendenti, che abbiamo aiutato e stiamo aiutando, sono stati vittime di violenze psicologiche e/o fisiche, nell’infanzia e nell’adolescenza. Vorrebbero fare del volontariato in UNA struttura, sarebbe un’esperienza interessante vedere cosa possono fare per aiutare. Altro fenomeno in crescita, la violenza da bullismo e cyberbullismo”.

I principali obiettivi generali del nostro progetto consisteranno principalmente nella creazione di una comunità residenziale dove i ragazzi (e talora anche una madre con figlio) potranno ricevere supporto psicologico/sociale/acquisire la formazione a un lavoro, e sviluppare il loro senso artistico. L’importanza delle arti nello sviluppo del cervello dei ragazzi, nella formazione della struttura neuronale di ognuno di noi fin dalla nascita, è infatti ampiamente dimostrata: pittura, letteratura, musica, danza, la scultura, influenzano il nostro organismo, dal concepimento fino ai giorni del tramonto. Occorre incrementare la sensibilità dei ragazzi in questi settori.

Perché questo progetto.
La prima ragione, la più forte, è un atto dovuto di solidarietà umana e sociale a tutti i ragazzi e alle famiglie investite da questo problema. E’ sotto gli occhi di tutti ormai, la rilevanza di tale fenomeno. E’ talmente estesa che occorre porre argini e riequilibrare la società cercando di risolvere il problema all’origine. Molti familiari di questi ragazzi vivono lo sgomento di una patologia così insidiosa che lascia senza risposte o che sembra fallirle tutte. Si iniziano viaggi della speranza alla ricerca di risposte efficaci, shopping terapeutici che non fanno che aumentare l’incomprensione di tale fenomeno. Il nostro intento è di non lasciare più nessuna famiglia isolata, di costituire una rete di comunicazione e relazione in grado di garantire il massimo dell’informazione e della risposta. Accanto al lavoro con le famiglie con incontri di aiuto e crescita, all’informazione trasparente ed etica di ogni progetto, svolgeremo un lavoro di sostegno in collaborazione con le Istituzioni e i Servizi per promuovere la visibilità e la ricerca in questo campo. Promuoveremo progetti atti all’aiuto e alla riabilitazione nello studio e nel lavoro per i ragazzi abusati. NB. garantiremo in misura prioritaria informazioni e studi ingegneristici per le ragazze, ricerca scientifica ingegneristica per le ragazze

la struttura di Villa Nani Mocenigo è composta di un edificio centrale. “Corpo ovest: E’ da considerarsi il più antico e probabilmente anche il più originale. Qui verranno concentrati gli uffici amministrativi del centro mentre il piano superiore, dove esiste una grande sala un tempo destinata a granaio, potrà essere reso disponibile agli accordi con le università o luogo di sviluppo del senso artistico dei ragazzi di cui si è sovraccennato.

·        Villa: Questo edificio ospiterà gli uffici e alcune aule dedicate all’accoglienza dei ragazzi in cura, oltre alle camere con i relativi servizi ai piani superiori. Le camere saranno sia singole che doppie, e in alcuni casi monolocali con cucina, per soddisfare diverse esigenze. Gli spazi saranno progettati per garantire comfort e sicurezza ai ragazzi accolti.

Tutta questa parte va inserita nel progetto per il bando

La Villa garantisce uno spazio di cura alternativo all’ospedale, spazio neutro e impersonale, dove i pazienti possono vivere una esperienza di terapia intensiva accompagnata da una esperienza di vita accogliente e ricca. La struttura è circondata da un parco di alberi secolari e vigneti, nel palazzo principale e nelle depandance una équipe di personale specializzato (psicologi, pediatri, neurologi, fisioterapisti, infermieri) svolgerà un programma integrato che affronterà in maniera intensiva la patologia e il recupero sociale.

Un ruolo importante sarà il rapporto che i ragazzi abusati avranno on line con i ragazzi di almeno 5 strutture che ospitano ragazzi abusati di altri Paesi europei. La costruzione di una comunità virtuale dove tutti i minori residenti nei centri di accoglienza del mondo potranno entrare in contatto tra loro. Gli obiettivi tecnici e sociali quantitativi specifici del progetto sono dettagliati.

Il progetto intende in particolare dimostrare e validare l’utilizzo delle strategie innovative HELPMINOR coinvolgendo minori residenti in 5 centri di accoglienza in 5 diversi paesi europei (Italia, e a scelta Grecia, Spagna, Romania, Turchia e Cipro), come punto di partenza per il futuro replicabilità e commerciabilità delle strategie innovative HELPMINOR in tutti i centri di accoglienza per minori europei nel resto d’Europa.

Occorre sottolineare NEL PROGETTO che il divario tecnologico nelle aree rurali è notevole e con questo progetto si ridurrà questo divario e l’idea di utilizzare le discipline STEM e la tecnologia può aiutare i bambini che hanno subito abusi sessuali.

Di seguito sono dettagliati gli specifici obiettivi scientifici e tecnologici di HELPMINOR.

Obiettivo 1. Soluzioni intelligenti innovative e strategie digitali per aiutare i minori europei in situazioni vulnerabili a non sentirsi soli. L’auspicio è quello di creare una “rete” di conforto: ciò che i minori affrontano psicologicamente spesso non è ben compreso dagli “addetti ai lavori”, ciò che hanno subito/sopportato può essere compreso solo da chi ha avuto esperienze simili. Il reciproco supporto attraverso lo scambio di esperienze, per creare le basi per dire: “Non siamo soli, insieme possiamo affrontare, superare e gestire quello che la vita ci riserva”, è basilare.

Obiettivo 2. Soluzioni smart innovative e strategie digitali per potenziare i centri europei di accoglienza per minori affinché diventino migliori fornitori di servizi sanitari

Obiettivo 3. Soluzioni intelligenti innovative e strategie digitali per aiutare i minori europei in situazioni vulnerabili ad avere un migliore accesso alle notizie per la soluzione dei loro problemi

Perché è un progetto innovativo

“134 anni fa moriva Antonio Meucci, inventore del telefono. Questa cosa che ti avvicina alle persone lontane e ti allontana dalle persone vicine”. (Cit. Anonimo)

Nell’era della tecnologia, della condivisione social, della connessione 24 ore su 24 con il mondo esterno, nell’era della solidarietà e della beneficenza che attira adepti, l’ospitalità deve assumere un aspetto più moderno, essere al passo con i tempi e avvicinare geograficamente distanti ma umanamente paesi vicini più vicini.

1995 – Italia, Ciciliano provincia di Roma. Le chiamate internazionali erano gestite da piccoli negozi nel centro della capitale, chiamati phone center. Riuscivamo a sentire i nostri parenti in Libano 2-3 volte l’anno, mentre speravamo che la guerra non ricominciasse, in attesa della prossima chiamata cercavamo di vivere il più serenamente possibile. Dieci anni dopo, l’avvento di internet e le prime connessioni domestiche ci hanno permesso di inviare alcune timide email, piccole lettere piene di nostalgia e speranza; il mondo era diventato più piccolo, i paesi più vicini e accessibili, la vita più semplice. Quello che era iniziato come un innovativo mezzo di comunicazione alla portata di tutti è diventato negli ultimi anni oggetto di critiche, tacciato di superficialità, luogo insicuro per i minori, luogo tossico da cui allontanarsi. Paradossalmente però il mondo del web attira sempre più giovani in cerca di visibilità.

Una delle innovazione che intendiamo portare nel progetto di ospitalità è: “Ritorno alla connessione primordiale” cioè di utilizzare il web come trait d’union tra i vari centri di accoglienza per minori vittime di violenza nel mondo.

In particolare:

– Creazione di una comunità virtuale di utenti con interessi comuni.

– Connessione web sicura e protetta per i minori nel centro.

– Supervisione di un moderatore adulto, con il compito di garantire la serenità.

Dal punto di vista tecnologico, il progetto HELPMINOR inizierà il suo sviluppo partendo da sistemi digitali singolarmente e parzialmente sviluppati, quindi TRL 5-6. Alla fine del progetto, i risultati tecnici di HELPMINOR presenteranno un livello di TRL 9.

1.2 Metodologia

Web per giovani

Il web è un riferimento fondamentale per il lavoro, per l’informazione, per lo studio, ma soprattutto per superare l’isolamento. Internet è un flusso comunicativo che apre prospettive impensabili e che permette una full immersion necessaria a chi è consapevole di vivere in un contesto decentrato. Le indagini statistiche mostrano che le comunità rurali europee intelligenti hanno molti problemi sia in termini di numero di utenti che di numero di famiglie che hanno accesso a Internet con la banda larga. Per indagarne le ragioni emerge il ruolo della morfologia territoriale e soprattutto dell’altitudine, infatti le aree montane hanno maggiori difficoltà ad essere coperte dalla banda larga. Mentre l’Europa si sta preparando per il 5G e il 44% delle famiglie dispone di reti fisse a banda larga ad altissima capacità, nelle comunità rurali europee intelligenti ci sono ancora paesi che navigano alla velocità di 1 MB e una fascia di cittadini che non dispone di una connettività sufficiente. Ciò limita l’utilizzo di strumenti informatici funzionali alle relazioni umane e sociali, al confronto culturale, al mantenimento dei contatti con persone lontane, a cogliere le opportunità del commercio elettronico ea svolgere in modo più adeguato la propria professione. Il problema del digital divide si presenta con un forte accento generazionale: tutti i giovani utilizzano internet, ma con finalità e intensità diverse, mentre le persone più mature o anziane incontrano difficoltà o necessitano di intermediazione nell’accesso al web. Inoltre, anche dove è presente la banda larga, non è sfruttata a pieno e il web è considerato principalmente uno strumento di socializzazione e intrattenimento. I cittadini delle aree montane non hanno ancora piena consapevolezza dello strumento, ponendosi troppo spesso nella posizione di “consumatori” di servizi e solo raramente nel ruolo di “produttori”. Lo strumento Web è concepito quasi esclusivamente per i suoi aspetti più ludici, ignorando o sottovalutando il significato strategico che sta assumendo nell’economia moderna. La moderna comunità online, invece, ha un’origine programmata, è aperta e non ha confini geografici definiti. Si basa su una rete di relazioni personali sana, flessibile e decentrata, tendenzialmente egualitaria e disponibile alla cooperazione e allo scambio di risorse, in cui l’elemento principale è la circolazione delle informazioni, purché corrette e basate su adeguate conoscenze, nonché rispondenti alle esigenze dei diversi contesti territoriali. La comunità online si distingue sia per il coinvolgimento di una molteplicità di culture sia per la creazione di modalità di comunicazione diverse da quelle tipiche della vita reale. Grazie allo sviluppo di mezzi di comunicazione tecnologicamente avanzati, infatti, è possibile instaurare relazioni che vanno oltre i tradizionali vincoli spazio-temporali, le interazioni sociali e comunicative sono rese possibili e costanti da nuove forme di mediazione tecnologica (chat, forum, e -mail, messaggistica istantanea, SMS, MMS, videochiamata). La funzione sociale della comunità online è dunque individuabile nel mutamento del rapporto tra localizzazione degli individui e accesso alle informazioni; chi vive in contesti isolati può comunque condividere competenze e interagire con gli altri, senza vincoli dipendenti dalla propria ubicazione e situazione geografica sfavorevole (aree rurali, comunità montane, ecc.), uscendo dalla propria autoreferenzialità, facendo rete e rendendosi consapevole delle potenzialità reali dei nuovi paradigmi economico-organizzativi proposti da internet. Questo tipo di autoconsapevolezza, che purtroppo non è ancora generalizzata nell’area di intervento, rappresenterebbe un primo passo positivo per vedere risultati apprezzabili nel prossimo futuro e richiederebbe una maggiore consapevolezza delle reali identità dei diversi contesti.

Pertanto, creazione di 5 centri di accoglienza minori di 5 diversi paesi europei per la dimostrazione delle soluzioni HELPMINOR

Parità di genere. Il progetto HELPMINOR garantirà la parità di genere non solo in termini di persone incaricate di realizzare il progetto ma anche in relazione al contenuto delle attività di supporto e innovazione previste. Uno specifico Task 1.4 analizzerà e monitorerà le problematiche del progetto HELPMINOR.

Pratiche di scienza aperta

Allineato con l’AC è l’impegno dei partner a fornire un accesso aperto a tutte le pubblicazioni scientifiche sottoposte a revisione paritaria dei risultati di dimostrazione e convalida nell’ambito di uno schema di accesso aperto “verde” o di accesso aperto “oro”. Tutte le pubblicazioni saranno disponibili in OpenAIRE, l’infrastruttura ad accesso aperto per la ricerca in Europa. La diffusione dei risultati dell’innovazione non pregiudicherà la potenziale protezione della proprietà intellettuale generata. Infatti, il team di gestione del progetto si assicurerà che ciascun partner di HELPMINOR sia consapevole del proprio obbligo contrattuale di fornire un accesso aperto a tutte le pubblicazioni scientifiche sottoposte a revisione paritaria relative ai suoi risultati. I partner di HELPMINOR garantiranno che le loro pubblicazioni possano essere lette online, scaricate e stampate. Per tutte le pubblicazioni peer-reviewed, una copia elettronica della versione pubblicata o del manoscritto finale peer-reviewed accettato per la pubblicazione sarà depositato in un repository per le pubblicazioni scientifiche. I ricercatori di HELPMINOR saranno inoltre fortemente incoraggiati a pubblicare le loro ricerche su riviste ad accesso aperto o su riviste che vendono abbonamenti e offrono la possibilità di rendere i singoli articoli liberamente accessibili. Sarà inoltre garantito l’accesso aperto ai metadati bibliografici.

Gestione dati

I modelli di raccolta dati verranno creati all’interno e tra i WP. Le informazioni provenienti da interviste, workshop e incontri con le parti interessate saranno trattate in modo anonimo e previa firma di un accordo di riservatezza. Questo progetto riunisce e integrerà i set di dati delle comunità rurali intelligenti di tutta Europa (EHR) con i dati di infrastrutture, persone, attività economiche, stile di vita, dati sociali e relativi al lavoro. I dati raccolti saranno archiviati e presentati in formati ben strutturati, opportunamente annotati con informazioni sul loro scopo, metodi applicati, intervallo di valori e unità. I dati analizzati nel progetto saranno interoperabili ed estendibili, sono basati e allineati con standard internazionali e modelli di dominio, vocabolari e classificazioni ampiamente utilizzati (SNOMED, ICD-9). Il consorzio definirà l’elenco dei criteri minimi da includere nello studio per l’inclusione e la qualità dei dati, compresi eventuali dati di imaging o dati PACS pertinenti. Tutti i dati verranno archiviati nei dispositivi di archiviazione del cloud privato. Lo spazio di archiviazione dei file sarà un archivio cloud comune per la condivisione dei dati tra i membri del team che verrà aggiornato secondo necessità. Il progetto si unirà alle iniziative FAIR per la condivisione e il riutilizzo dei dati. Un piano di gestione dei dati (DMP) sarà preparato e consegnato in M6. Se alcuni set di dati non possono essere condivisi (o devono essere condivisi in base a restrizioni), verrà fornita una spiegazione in DMP, separando chiaramente i motivi legali e contrattuali dalle restrizioni volontarie.

2. Impatto

I percorsi del progetto verso l’impatto. I responsabili politici e decisionali, i fornitori di servizi e gli operatori sanitari e assistenziali hanno una migliore disponibilità e utilizzano le conoscenze sugli ostacoli all’accesso ai servizi sanitari e assistenziali vissuti da persone in situazioni vulnerabili e a rischio di stigmatizzazione o discriminazione

Descrizione KPI Obiettivo KPI

Numero di minori in situazione di vulnerabilità ????

Le strategie di HELPMINOR adottate dai centri di accoglienza per minori europei ???

Guadagni economici ????

Posti di lavoro in aumento ???