Catechesi Don Gabriele

Catechesi di Don Gabriele Amorth
al ritiro de “I figli della Luce”

Roma, chiesa dell’Immacolata  ottobre 2015

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Vi espongo il terzo Mistero della Luce. Gesù che predica il regno. Perché è interessante. Ci sono due evangelisti, Matteo e Marco, che introducono la predicazione pubblica di Gesù con poche parole che la riassumono in quattro punti. Dicono tutti e due, nello lo stesso versetto, “Gesù allora disse: «Il tempo dell’attesa è scaduto, il regno dei Cieli è giunto, convertitevi, credete al Vangelo»”. Che cosa vuol dire che il tempo dell’attesa è scaduto? Che tempo è, che aspettavano? È il tempo della venuta del Messia.
Che era già preannunciato nel protovangelo, nel primo vangelo, subito dopo il peccato di Adamo ed Eva: ‘Verrà una donna il cui figlio ti schiaccerà la testa’. La donna è Maria. Che bellezza.. è il primo annuncio di Maria Santissima, che Dante in un solo versetto definisce ‘umile ed alta più di creatura’..la più umile che sia esistita. La più alta, la più glorificata in assoluto, delle creature umane, si capisce. Guardate, si aspettavano un Messia da millenni, se lo tramandavano di voce in voce. Quando Dio ha pensato di preparare il tempo per la venuta del Messia ha pensato di crearsi un popolo che gli fosse fedele. E allora ecco che è nato il precursore degli Ebrei, Abramo.
E di mano in mano si tramandano l’arrivo del Messia. Però se lo immaginavano conforme alla situazione in cui si trovavano. Come un grande generale. Un grande Re. Avevano detto i profeti che sarebbe nato dalla tribù di Giuda. Divisa in tante famiglie. Tra le tante famiglie sarebbe nato dalla famiglia di Davide. Andiamo avanti attraversando addirittura dei millenni, dei secoli. Pensate adesso ai tempi quando venne Gesù, c’era l’oppressione dei Romani. E allora ancor di più allora pensavano che il Messia sarebbe stato un grande generale. Più grande di Davide, che in tutta la sua vita ha sempre avuto le sue guerre, e le ha vinte tutte. Allora pensavano ‘verrà un grande generale, un conquistatore, che renderà Israele il popolo più potente della terra’. Guardate che pretese. E allora Gesù preannunciando ‘è terminato il tempo dell’attesa’ dice chiaramente che il Messia è venuto. Cosa non dice. Non dice ‘il Messia sono io’. Perché? Perché si attendevano un generale, un combattente, uno che conquistasse il mondo con le armi. No. Gesù è venuto per vincere satana. Per vincere il peccato, per aprirci le porte del Paradiso. Per predicare l’amore tra tutti. Per dirci che siamo tutti fratelli e sorelle. Guardate: se ci amassimo, anche la vita su questa terra, come l’avrebbe voluta Dio creando l’uomo, sarebbe già un mezzo Paradiso.

Niente più guerre, niente più gente affamata. Perché i ricchi dànno ai poveri. I malati sono curati dai sani. Insomma, se ci amassimo sarebbe una bellezza anche la vita terrena. Mi dispiace che in tanti stiate scomodi qui dentro. Ma guardate ai tempi di Gesù non c’erano le sedie. E neanche i letti. Ma Gesù ha accettato, si è adattato ai costumi del Suo tempo. Non ha detto il Messia sono io. Però un po’ per volta ha fatto capire un qualche cosa di più grande. Ha fatto capire che Lui era il figlio di Dio. Quando l’arcangelo Gabriele annuncia la nascita di Gesù, annuncia l’Annunciazione di Dio. In tre tempi. Primo tempo. Noi diciamo Ave Maria. Il saluto ‘ti saluto o Maria’ non è molto corretto. Il vero testo è kaire. ‘Rallegrati, esulta’. È un saluto riservato esclusivamente dai profeti al Messia. Quindi la Madonna resta sbalordita. Come mai un saluto messianico per me! Che relazione c’è tra me e il Messia? Secondo messaggio. ‘Avrai un figlio. Lo chiamerai Gesù, sarà erede del trono di Davide. Il Suo regno non avrà fine’. Che grandezza! ‘Allora addirittura sarò madre del Messia. Com’è possibile, dato che io sono vergine. Come avverrà questo?’. Sarà lo Spirito Santo. A Dio tutto è possibile. Allora Maria capisce che quel figlio oltre che Messia sarà Dio. Dio stesso che si fa uomo, che si incarna. Ecco questo è il primo messaggio di quel versetto che dice ‘il tempo dell’attesa è terminato’. Secondo messaggio: ‘il regno di Dio è giunto’.

Con Gesù arriva il regno di Dio. Gesù fonda una nuova società. Una nuova popolazione. Che sarà poi la Chiesa, che cercherà di estendersi in tutto il mondo, perché Gesù cercherà di portare la salvezza in tutto il mondo. Il regno di Dio è venuto. E’ venuto Gesù. È Lui il capo del regno di Dio. Il primo. E chi è il secondo nel regno di Dio? E’ Maria. Ecco perché Gesù a Cana, e anche dalla croce, la chiama con un titolo che a noi stonerebbe un po’, ed invece è un titolo nobile: ‘donna’. Per dire che Lei è la donna profetizzata dall’inizio dell’umanità, profetizzata da Adamo ed Eva, ‘il cui figlio ti schiaccerà la testa’, la testa di satana. Mi piacerebbe parlarvi anche del demonio, sarebbe necessario sapete, se ne parla troppo poco, i pericoli bisogna conoscerli per non cascarci. Da trent’anni faccio l’esorcista, figuratevi se non sono in lotta ogni giorno contro il demonio. Ma la vera lotta è quella che ognuno di noi deve fare, e lo vedremo un po’ più avanti, per vivere in Grazia, perché il Signore ci vuole in Paradiso. E il demonio è il grande nemico che ci vorrebbe portare tutti all’inferno. Guardate un po’. Il regno di Dio è vicino. È bella quella volta in cui Gesù si trova in quella casa zeppa di gente. Un po’ come qui. Ecco Gesù parla a questa folla gremita. Non c’è posto per passare. E gli dicono ‘è arrivata tua madre e i tuoi parenti che ti vogliono parlare, ma non riescono a passare’. Quasi quasi io volevo che lui andasse fuori. E lui dice ‘ chi è mia madre e i miei parenti. Chi ascolta la mia parola e la osserva è per me madre, fratello, sorella’. Ecco i miei parenti. È la nuova società fondata da Gesù. Terzo punto ‘convertitevi’. È una grande parola. Anche la Madonna di Medjugorjie, questa mamma nostra che si presenta là come Regina della Pace, quanto insiste continuamente su questa parola ‘convertitevi’. Che cosa vuol dire. Una volta noi a questa parola davamo un significato molto stretto. Converti qualcuno che da un’altra religione diventa cattolico, cristiano. Oppure uno che prima anche se era stato battezzato non pregava, non andava in chiesa, ed invece incomincia una vita cristiana. Anche questa è conversione. Però il senso biblico di questa parola è ancora più alto. Anche se il termine greco vuol dire ‘cambiare di mente, di pensieri’. Quali sono i nostri pensieri abituali sulle cose della terra? Il lavoro, la salute, le preoccupazioni, ecc. la vita di quaggiù. Non va bene. Certo anche queste cose hanno la loro importanza: intendiamoci, viviamo in questo mondo, non siamo degli angeli. Però la cosa più importante è pensare al Paradiso. Perché? Vi dico una parola che vorrei vi rimanesse impressa. Non è mia, è di Dio, è dello Spirito Santo, della Sacra Scrittura. Ripetuta più volte nei Vangeli, da S. Giovanni, da S. Paolo: ‘Siete stati creati per mezzo di Gesù Cristo, ed in vista di Gesù Cristo’. Ecco io vorrei che ciascuno di noi si abituasse a ripetere a se stesso ‘mi ha creato, sono stato creato per mezzo di Gesù Cristo. La mia vita, i genitori, ecc, il Signore si serve delle cause seconde (i genitori), però è Lui che da tutta l’eternità mi ha pensato. Mi ha fatto nascere, nel tempo che ha voluto, presso la nazione, la religione, che ha voluto, nella famiglia che ha voluto, eccetera’ Notate: sono nato ‘per mezzo, e soprattutto in vista di Gesù Cristo, è Lui lo scopo della mia vita’ è un pensiero fortissimo. Che io comando proprio che si imprima in voi.

‘Gesù io vengo da Te, e sei Tu il fine, la ragion d’essere della mia esistenza’. Qui siamo di passaggio, tutto finisce. Mi piace quella piccola parabola di Gesù di quel ricco che accumula tanta roba. Un anno ha un raccolto straordinario. Ma poi si dice ‘dove la metto tuta questa roba’. Si dà da fare, costruisce, lavora. È attivo. Quando ha costruito parla con se stesso, e dice ‘adesso posso mangiare, bere, dormire e divertirmi. Ce ne ho per tanti anni’. Una voce gli dice dall’alto ‘stolto, morirai questa notte. E tutto quello che hai accumulato a chi va?’ Da noi si dice (io sono di Modena): ‘I genitori accumulano e i figli dissipano’. Molte volte è così. Qui è tutto provvisorio. Siamo tutti di passaggio. Là invece il Paradiso è eterno.

Guardate, io sono a quota 91. Ma vi dico  che questi 91 anni mi sono volati. Ecco guardate. Mosè è vissuto fino a 120 anni. Mi piacerebbe… Eppure rispetto al cammino della nostra vita questi 120 anni sono una sciocchezza. Pensate, la morte è come un passaggio da una stanza a un’altra stanza. Subito dopo la morte, o Paradiso, o purgatorio, o inferno. Questo è il giudizio particolare, che è già definitivo. Poi verrà il giudizio universale, che sarà glorioso, perché ci sarà la risurrezione della carne. Il corpo glorificato è in grado di vivere per tutta l’eternità. Non si invecchia più. Vivremo milioni, milioni e milioni di anni sempre. E allora vedete che cos’è una vita di 120 anni a paragone di quello che sarà la vita futura, è poco. Però è un poco importantissimo. Perché da come viviamo in questo poco, cioè da come viviamo la nostra vita terrena, dipende come sarà la nostra vita futura, la vita eterna. Una volta nelle parrocchie si predicavano le missioni. I Novissimi, morte, giudizio, inferno, Paradiso. Quattro punti fondamentali della nostra vita. La Madonna ai tre bambini di Fatima, e notate l’età, Lucia 10 anni, Francesco 9 anni, Giacinta 7 anni, ha fatto vedere l’inferno.  Hanno preso uno spavento così forte, che Lucia disse una volta ‘se la Madonna non ci avesse avvertito prima che poi ci avrebbe portato in Paradiso saremmo morti di paura’. E aggiunse a un certo punto ‘adesso dell’inferno se ne parla così poco, e si dice che è un pensiero noioso..’ Chi ha visto l’inferno, e ci sono vari santi che l’hanno visto e descritto, S. Teresa D’Avila, anche Suor Faustina Kowaska.. sa ci casca tanta gente. E la Madonna ha detto a quei tre bambini quando le hanno chiesto perché tanti vanno all’inferno, ‘perché non c’è nessuno che prega e si sacrifica per loro’. E questi bambini si sono messi a fare delle preghiere eroiche. Dei sacrifici eroici. Che noi non avremmo il coraggio di fare, perché dicevano ‘così salviamo anime’.

Ecco il ‘convertitevi’. S. Paolo ce lo dice con un pensiero che noi ripetiamo molto spesso nel periodo pasquale: ‘Se Cristo è risorto, ossia dal momento in cui Cristo è risorto, ed è asceso al cielo, pensate alle cose di lassù, non alle cose della terra’. Non è che si dice che non dobbiamo pensare alle cose materiali quotidiane. No. Però di non occuparcene  intensamente e solo di quello. Trascurando ciò che è più importante. Dovremmo ogni giorno avere il pensiero del Paradiso, anche della morte. Da parte mia non ho nessuna fretta di morire, intendiamoci.

Però Gesù mi ha detto una cosa che dice anche a ciascuno di voi, ‘tieniti sempre pronto, perché non sai né il giorno né l’ora’. E allora ecco, Cristo è risorto, è asceso al cielo, è là che ci aspetta, e ci aspetta perché possiamo essere con Lui felici per tutta l’eternità. Allora è importante preoccuparsi di andare verso di Lui. Dobbiamo pensare per forza alle cose terrene, perché viviamo in questo mondo, ma non dobbiamo sentircene così coinvolti. Anche in questi giorni ricevo tanta posta, tante persone che sono nel dolore, nell’afflizione. Tante persone che non dormono, perché c’è stato un crollo economico in famiglia, una malattia improvvisa, anche qualcosa di storto che è andato male. Tante volte dei genitori vengono a cercare conforto da me perché i loro figli si sono staccati da loro, dalla Chiesa. Vivono come tanti oggi vivono in questo mondo. Vorrebbero cancellare il nome di Dio, ed è un disastro. E si pensa ‘bisogna allargare gli orizzonti, viva l’aborto, allarghiamo gli orizzonti’.. Dio ha detto ‘non uccidere’. Sono oltre 50 milioni ogni anno le vittime dell’aborto. Mai una guerra ha fatto tante stragi! ‘Apriamoci alle novità, al divorzio, ai matrimoni gay’. Vediamo che tante famiglie sono spaccate, e tanta gioventù allo sbando. Le leggi di Dio sono per il bene di tutti. Se le osserviamo ne traiamo tutti del bene. Facciamo le cose come si deve. Se non osserviamo le leggi di Dio succede un disastro. Ecco, il ‘convertitevi’! C’è un altro ultimo punto legato alla conversione. Gesù ci ha detto: «Siate santi come il Padre vostro che vi ha creato». Se c’è qualcuno che ritiene di essere arrivato alla santità di Dio alzi la mano, e io gliela taglio. Cosa vuol dire questa frase di Gesù? Che dobbiamo sempre migliorare. Mentre molte volte succede il contrario, più si diventa grandi e più si peggiora. Non dobbiamo mai ritenerci a posto, una persona su cui non c’è niente da dire. Sentirci perfetti. E vi dico un punto molto importante per migliorare sé stessi: la Madonna di Medjugorjie ha insistito: minimo una volta al mese fate la confessione. Io mi ero abituato fin da fanciullo alla confessione settimanale. A 91 anni faccio ancora la confessione settimanale.

Il mio fondatore, il Beato Giacomo Alberione, della società Paolina a cui appartengo, e altri nove rami di famiglie, un fondatore di dieci famiglie, gli ultimi dodici anni della sua vita si confessava tutte le sere. Io lo accompagnavo, faceva fatica. Mi sarebbe piaciuto andare ad ascoltare. ‘Ma che cosa avrà da dire tutte le sere’, dicevo tra me e me. Guardate, la confessione frequente, non è solo il mezzo per cancellare i peccati, è una via di purificazione continua. Uno un po’ per volta si accorge di tante colpe di cui non si era accorto. Di essere un po’ nervoso, o uggioso, di essere un po’ poltrone. Pian piano uno scopre tanti difetti, di non avere verso tutti quell’amore che dobbiamo avere. Vedete che ricchezza, non solo iniziare una vita cristiana impegnata, è poco, occorre migliorare. Allora anche le preoccupazioni della terra…sono stato e sono ancora così vicino a tanti malati. Ci sono delle persone stupende, da cui c’è tanto da imparare, perché fanno della malattia un mezzo di apostolato. Hanno capito che le sofferenze offerte al Signore hanno un grande valore. Non si sentono inutili. E vedo che tanti, quando ci sono di queste persone già vicine al Signore, si avvicinano, non per consolarli, ma per essere consolati.

Una malattia invalidante è un dolore, però quando uno pensa all’eternità, che tutto qui passa,e che anche da malato può acquisire tanti meriti, allora anche la malattia diventa meno pungente. Ho conosciuto due persone in ospedale, entrambe malate di cancro all’estremo. E dicevano anche le infermiere ‘che differenza tra loro’. Uno era ateo, e l’altro praticante. E dicevano ‘si vede che uno è credente, lo troviamo sempre sereno, anche nella sofferenza sorride’. L’altro soffriva allo stesso modo fisicamente, ma urlava, si disperava, non accettava il suo stato. Guardate, quando noi pensiamo al cielo accettiamo tutto, e diventa spontaneo dire di fronte alle difficoltà ‘Signore, sia fatta la Tua volontà’, come diciamo nel Padre Nostro. Ultimo punto ‘credete al Vangelo’. È Gesù che annuncia il programma della sua predicazione: «Il tempo dell’attesa è finito, il regno dei cieli è incominciato, convertitevi, e credete nel Vangelo, nella mia predicazione». Gesù ci ha dato una predicazione ricchissima di insegnamenti: se uno conosce bene il Vangelo, è pieno di gioia. Al punto da dire in S. Paolo ‘sovrabbondo di gioia in tutte le mie infermità’, perché ci insegna ad amare, a stare sereni, ad avere fiducia in Gesù stesso che ci ama. Ma ditemi voi: chi c’è che è morto per voi, Gesù, chi c’è che vi dà da mangiare l’eucarestia, è Gesù. Ditemi voi se queste non sono prove di un amore sconfinato per ciascuno di noi. Perché noi a volte vediamo le cose in massa. S. Paolo invece dice ‘mi ha amato ed è morto per me’, ognuno di noi deve dire così, al singolare, perché è così che Dio ci ama, fino a questo punto.     

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Mi hanno detto di fare adesso una preghiera di liberazione.. e poi vi saluto. Ho una preghiera che è stata data a una santa suora, dal Signore. È una preghiera di liberazione. Era una figlia di S. Paolo, a Rimini. Tutti i pomeriggi faceva un momento di preghiera per un gruppo di persone, per coloro che volevano andare. E faceva questa preghiera di liberazione. Il vescovo di Rimini aveva così tanta fiducia in lei, che quando qualcuno andava a chiedergli un esorcista, mandava tutti da lei. E vi assicuro che ne liberava tanti! È una preghiera che ho molto divulgato nei miei libri. Chiedo sempre, quando inizio gli esorcismi: S. Giuseppe, prega per noi. Padre Pio prega per noi. Ero suo figlio spirituale, e mi ha dato tanti doni. E mi assiste negli esorcismi. Così come il mio grande maestro., che per anni è stato l’unico esorcista di Roma alla Scala Santa, e lo invoco, perché anche lui molte volte viene presente ai miei esorcismi. Padre Candido prega per noi.  

Spirito del Signore, Spirito di Dio, Padre Figlio e Spirito Santo, santissima Trinità, Vergine immacolata, Angeli, Arcangeli e Santi del paradiso, scendete su di noi. Fondici Signore, plasmaci, riempici di te, usaci. Caccia via da noi tutte le forze del male, annientale, distruggile, perché noi possiamo stare bene e operare il bene. Caccia via da noi i malefici, le stregonerie, la magia nera, le messe nere, le fatture, le legature, le maledizioni, il malocchio; la macumba, il wodoo, i riti satanici, i culti satanici, le consacrazioni a satana. Spezza ogni legame con satana, e con tutte le persone legate a satana, vive e defunte. Caccia via da noi tutto ciò che è male, peccato, invidia, gelosia, perfidia. Brucia tutti questi mali nell’inferno, perché non abbiano mai più a toccare noi e nessun’altra creatura al mondo. Ordino e comando con la forza di Dio onnipotente, nel nome di Gesù Cristo salvatore, per intercessione della Vergine immacolata, col potere che ho dalla Chiesa benché tanto indegno, a tutti gli spiriti immondi, a tutte le presenze che ci molestano, a tutte le tentazioni che tutti abbiamo, di lasciarci immediatamente, di lasciarci definitivamente, e di andare nell’inferno eterno, schiacciati da San Michele arcangelo, da San Gabriele, da San Raffaele, dai nostri angeli custodie, col capo schiacciato dalla Vergine Santissima Immacolata. Mamma carissima lode a te. Facciamo un canto mariano che tutti sappiamo? ‘andrò a vederla un di….’

Vi ringrazio, sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.