Card. Gerhard Müller

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13 novembre 2023. Presentazione al libro di Sorella Angela Musolesi, Tu sei la mia Rovina. Seguendo gli insegnamenti di Don Gabriele Amorth, Cantagalli, Siena 2023. Catechesi di S.E. Rev.ma Card. Gerhard Müller.

Unde malum? Da dove viene il male? Questa era la domanda a cui Sant’Agostino doveva trovare una risposta per liberarsi dall’ideologia dualistica dei manichei (Confessioni VII, 5s). Dal suo punto di vista cristiano, gli è ormai chiaro che il male non ha origine da un Dio maligno, che – oltre a essere un autore divino del bene – è principio della creazione. Poiché la creazione nel suo complesso è espressione della bontà e dell’amore dell’unico e solo Creatore del mondo e dell’uomo, non c’è alcun male insito nella materia ed essa non è la fonte del male. È vero che la creazione è ancora in preda alle doglie del parto anche dopo l’atto di redenzione di Cristo: “Anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo”(Rm 8,23), tuttavia, con l’aiuto della verità rivelata e della grazia di Cristo, ogni singola persona ha la possibilità di aprirsi o chiudersi a Lui in spirito e libertà. Il mistero del male, quindi, non ha la sua origine in un difetto della creazione e, di conseguenza, in Dio come autore, ma il male e i mali nascono dall’allontanamento del libero arbitrio dal bene verso il quale è naturalmente orientato. Facendo il male, le persone danneggiano sé stesse e causano disastri a se stesse e a tutta l’umanità passata, presente e futura.
Il materialismo deista o ateo della filosofia illuminista (Voltaire, Diderot, il barone Holbach) rappresenta una sorta di ritorno dell’antico fatalismo. Chi riduce l’intera esistenza alla materia e alle sue leggi meccaniche e, quindi, prive di spirito, negando l’esistenza di Dio e della sua misericordiosa provvidenza, deve buttare a mare anche la libertà di volontà dell’uomo, la sostanzialità e l’immortalità dell’anima e la responsabilità personale davanti al giudizio di Dio. Lo stesso vale per il processo storico dialettico del marxismo, che porta al paradiso comunista dei buoni con l’annientamento fisico della classe dei cattivi. Il neopelagianesimo, con la sua illusione di auto-redenzione attraverso la biotecnologia e il controllo totale degli esseri umani allineati a un Nuovo Ordine Mondiale, è particolarmente legato al neomaterialismo gnostico.
Nella visione cristiana, invece, la creazione è l’immagine della bontà di Dio. Il peccato e la morte sono entrati nel mondo solo per decisione del libero arbitrio delle creature personali (angeli ed esseri umani). La perdita della più intima comunione di vita con Dio diventa visibile: 1. nella rottura dei rapporti delle persone con sé stesse nello spirito, nell’anima e nel corpo; 2. nella confusione delle relazioni sociali nella società e nella storia umana.
Tuttavia, grazie all’incarnazione di Dio e all’atto di redenzione di Cristo sulla croce, la strada verso la nuova creazione e la vita eterna è stata aperta dalla sua risurrezione dai morti.
Annunciando il regno di Dio, Gesù libera il vecchio mondo dal dominio del peccato, della morte e del diavolo. Guarisce le ferite che queste potenze e forze contrarie a Dio hanno inflitto agli uomini. Non è quindi a causa di una visione pre-scientifica o mitologica del mondo che i Vangeli ci parlano di Gesù, che guariva i malati fisici e mentali, che riconduceva i lebbrosi nella comunità umana, e che ha ricondotto alla gloriosa libertà della volontà e alla salute mentale persone che sono state sopraffatte, spezzate e degradate nella profondità spirituale della loro persona dalla malvagità demoniaca. Chiunque creda con tutto il cuore e con tutta la mente in un Dio personale che ha creato il mondo buono non può chiudere gli occhi di fronte alle cose malvagie, distruttive e diaboliche che confondono le persone spiritualmente e dividono la loro personalità. Ricordo le ideologie del fascismo, del bolscevismo, del terrorismo internazionale e del post-umanesimo). Attraverso le menzogne e la seduzione della propaganda, la mente viene distolta dalla sua meta ultima nella verità e dalla sua felicità nell’amore.
Chiunque guardi negli abissi delle ideologie atee del XX secolo non può che dire, con Fedor Dostoevskij, “seriamente e coraggiosamente in faccia a ogni dubbioso: credo nel diavolo, credo canonicamente in un diavolo personale, e non in un’allegoria..” (Parte Seconda, IX. Ad Tichon).
Gli spiriti immondi devono obbedire al Figlio di Dio, che con la sua autorità proclama «una dottrina del tutto nuova», (Mc 1,27). Sanno che con la venuta di Gesù il loro regno di terrore è finito perché non possono più gettare gli uomini nella rovina (Mc 1,24), ma perché Egli li getta nella rovina inaugurando la fine del regno del diavolo, del peccato e della morte.
Ci si potrebbe chiedere se, con il progresso della medicina e la conoscenza differenziata della psiche umana, potremo spiegare naturalmente e, forse anche meglio i fenomeni delle malattie fisiche e dei disturbi mentali e intellettuali, così da non dover più pregare per l’intervento miracoloso di Dio. Ma il contrasto tra natura e Grazia sorge solo quando le persone vengono divise in pura coscienza e in un corpo puramente meccanico, come lo credevano René Descartes e il razionalismo moderno. In realtà gli elementi strutturali spirituali e fisici dell’essere umano vivente si compenetrano a vicenda. E nelle profondità del suo spirito avviene un orientamento globale verso la realtà e verso Dio come suo autore e fine. L’alternativa a tutto ciò sono le religioni sostitutive o i sostituti ideologici della religione, che alla fine lasciano l’uomo a sé stesso, abbandonato da Dio e da tutti gli spiriti buoni.
Ogni salvezza e disastro ha le sue cause naturali, che possono essere determinate anche scientificamente, eppure tutto giunge alla trascendenza di Dio, che è la nostra origine e la nostra meta. Gli apostoli e i loro successori hanno ricevuto da Gesù, oltre all’autorità di predicare il Vangelo e perdonare i peccati, anche quella di «scacciare gli spiriti immondi» (Marco 6, 7). I vescovi e i sacerdoti aiutano pastoralmente le persone mentalmente e spiritualmente disturbate con la preghiera e le cure amorevoli. Con la forza e la saggezza dello Spirito Santo devono resistere profeticamente agli spiriti maligni che, con la brutale volontà di potenza, contaminano le menti dei nostri politici e intellettuali.
Il modello e la misura è sempre Cristo, che ha inviato lo Spirito Santo su tutta la Chiesa per colmarla di vita divina. Gesù ordinando con autorità divina al diavolo di lasciare lo sventurato, guarisce l’indemoniato di Gerasa, che era talmente disturbato dallo spirito maligno da non essere né ben vestito né viveva tranquillamente nella sua casa bensì abitava in grotte sepolcrali. Il dono più grande che Gesù gli fa è che può tornare a usare il suo spirito e la sua mente e quindi vivere di nuovo una vita umana.
E quando guardiamo alla fine di questi mostri e diavoli delle ideologie atee della nostra epoca, rabbrividiamo davanti al terribile giudizio di Dio sul dominatore di questo mondo, che con tutto il suo esercito demoniaco sarà gettato con una mandria di porci sul pendio della loro empietà verso la loro distruzione finale (cfr Lc 8,26-38).
L’uomo liberato dai demoni non si accontenta solo della gioia di essere di nuovo libero padrone nella casa del suo corpo e della sua anima. Gesù lo rende ambasciatore della vita soprannaturale affinché possa annunciare a tutti ciò che di buono Dio ha fatto per lui attraverso Gesù. L’efficace preghiera di intercessione attraverso l’esorcismo con cui la Chiesa prepara i catecumeni al Battesimo e anche alla lotta contro il male – al di là di ogni fantasia e sensazionalismo hollywoodiano – trasmette la grazia di santificazione e di liberazione dello spirito umano, che viene riempito della verità e dell’amore di Dio dallo Spirito Santo.
Il diavolo non è una figura inquietante che spaventa le persone superstiziose che vogliono respingerlo con la magia. Egli è piuttosto il padre della menzogna e l’assassino fin dall’inizio, che distrugge i più intimi legami d’amore tra Dio e l’uomo, cioè la verità e la vita. Per questo l’apostolo ci avverte: «Dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima, l’uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera. Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; (…) Nell’ira, non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date occasione al diavolo. (…) E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione» (Efesini 4,22-30).
Il libro di Angela Musolesi sul Padre Gabriele Amorth ci ricorda la grande testimonianza di questo pastore nella forza risanatrice e liberatrice dello Spirito Santo, che ci rivela Gesù come il Messia di Israele e il Salvatore del mondo intero.