L’IMPORTANZA DELLE EMOZIONI NELLA PREGHIERA

L’IMPORTANZA DELLE EMOZIONI NELLA PREGHIERA
catechesi di
Padre Justine M. Bertho (Francescano dell’Immacolata)
al termine del Rosario on line del 5 marzo 2023

trascrizione dal parlato di Don Gaspare Sutera

(Scarica il PDF)

 

Fratelli e sorelle, siamo collegati con padre Justine Bertho sacerdote dell’Istituto dei Francescani dell’Immacolata, che ci terrà una catechesi sull’importanza delle emozioni nella preghiera. Pace bene,  Padre Justine, le passo la parola, può parlare.

Cari fratelli e sorelle buonasera, sono Padre Justin Maria Bertho, ringrazio Elena per la sua accoglienza, ringrazio I Figli della luce per il loro invito a fare stasera questa catechesi. Ringrazio soprattutto voi che ascoltate perché questo incontro è per noi tutti l’occasione di ricevere un insegnamento da parte di Gesù riguardo alla preghiera, insegnamento che viene dispensato quindi nel Vangelo. Si tratta di un insegnamento molto importante, dove il Signore ci vuole insegnare a pregare senza stancarci, come dice Egli stesso. Ho voluto intitolare questa catechesi “L’importanza delle emozioni nella preghiera” anche in realtà su suggerimento di Suor Angela Musolesi. Questo insegnamento lo troviamo nel Vangelo di Luca, non è presente negli altri Vangeli, si trova nel suo Vangelo al Capitolo XVIII. All’inizio di questo Capitolo si trova  la famosa parabola della vedova e del giudice che a volte viene chiamata parabola della vedova insistente o parabola del giudice iniquo.

Ma il Vangelo non dà nessun titolo a questa come alle altre parabole, e perciò conviene piuttosto che vi legga brevemente il Vangelo e quindi le parole di Gesù stesso, e poi cercheremo ovviamente di far arrivare, secondo le mie capacità, il suo insegnamento a tutti voi che ascoltate.

Leggo adesso il Vangelo di Luca: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi. E il Signore soggiunse: “Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente”».

Cari fratelli e sorelle, dicevo che l’insegnamento di Gesù in questo brano del Vangelo è molto importante ma è anche molto sorprendente. Siamo abituati giustamente a considerare che l’affetto è fondamentale nella preghiera, l’affetto soprannaturale e anche naturale che viene dallo Spirito Santo e dal nostro cuore umano, il vero affetto verso Dio, il vero affetto verso le altre persone, il vero affetto verso noi stessi. Eppure nella parabola che abbiamo letto non c’è nessun affetto fra le persone, fra i personaggi di questa parabola; sentiamo di una donna vedova sola, isolatissima, che vive in una città, che ha un avversario e di un giudice che non le fa giustizia, manifesta indifferenza verso di lei come verso tutti, precisa il racconto. E quando per finire il giudice fa giustizia a questa vedova non lo fa per compassione o altro di simile, ma solo per porre fine al fastidio che gli procura la sua insistenza, nessun affetto quindi nella parabola. Però dopo la parabola l’affetto torna e non può essere diversamente, torna e Gesù dice che a maggior ragione Dio farà giustizia per i suoi eletti, ossia i figli nel Figlio. Si tratta di un rapporto filiale e quindi del tutto affettivo, figli che gridano verso di lui il giorno e notte. Farà loro giustizia e anzi dice, farà loro prontamente giustizia. E lì si vede che è tornato decisamente l’affetto e non può essere diversamente nella relazione con Dio, nella preghiera c’è per forza l’affetto, se no, non c’è relazione e non c’è preghiera. Allora perché Gesù rimuove l’affetto durante la parabola? Per un motivo molto semplice: lo fa per fare meglio vedere altri elementi presenti nella preghiera, altri aspetti della preghiera che sono fondamentali, che sono molto importanti ma che l’affetto naturale, soprannaturale per la sua importanza, tende a mascherare, tende a nascondere. E quindi si tratta per Gesù, con questa parabola, di portare la nostra conoscenza a questi aspetti della preghiera che sono stasera l’oggetto di questa catechesi. Sono due; li vediamo distintamente nella parabola e poi li applichiamo alla preghiera, alla nostra preghiera. Il primo aspetto che Gesù vuole mettere in luce è l’ingiustizia. Possiamo dire che questa donna è vittima di ingiustizia, non sappiamo nulla della sua causa, possiamo avere della simpatia per le vedove ma questo non ci dice che la sua causa è giusta; però c’è una cosa che ci dimostra che questa donna è realmente vittima di ingiustizia. Quello che ci dà certezza che questa donna è vittima di ingiustizia è che il giudice se avesse la possibilità di dirle “la tua causa non è perfettamente giusta” e rimandarla anche con un pretesto, certamente lo farebbe. La parabola è molto chiara e il giudice non aveva riguardo per alcuno, però la causa di questa donna è talmente giusta che il giudice non può rimandarla definitamente e alla fine ha dovuto aderire alla sua supplica e cedere davanti alla sua insistenza. Questa donna è quindi oggettivamente vittima di ingiustizia, senza dubbio. Dobbiamo notare che questa donna non è soltanto vittima di ingiustizia da un punto di vista oggettivo, ma anche soggettivamente lei stessa ha una netta e ferma consapevolezza di essere vittima di ingiustizia e questo non è scontato. Molte persone non hanno questa consapevolezza o la hanno e poi la perdono, l’hanno magari all’inizio ma poi davanti ad avversità, davanti all’ostilità, davanti all’indifferenza, davanti all’incomprensione reale perdono loro stesse questa consapevolezza di essere vittime, la loro consapevolezza si scioglie e si dimenticano di loro stesse. Questa donna invece non perde la consapevolezza dell’ingiustizia che subisce e continua a tornare dal giudice insistendo per ottenere giustizia. L’altro spetto che Gesù vuole mettere in luce con questa parabola è il fatto che il giudice nella parabola è l’unico ricorso per questa donna. Dobbiamo ricordare qui soprattutto un elemento culturale del tempo e della cultura dove Gesù viveva: nella sua società come in tante del nostro tempo una donna non ha un’esistenza sociale di rilievo, durante tutta la sua vita conserva lo statuto di una minorenne, dipende sempre da un uomo. Nella sua fanciullezza è il padre che gli fa da tutore, poi il marito e se vedova il figlio maggiore magari se c’è le farà da tutore o nessuno come sembra essere piuttosto il caso di questa donna. Il Vangelo ci presenta in questa vedova una figura molto debole socialmente, un’ombra accanto a questo giudice. E questa vedova non ha amici potenti, non ha potere alcuno, ha soltanto la possibilità di rivolgersi a questo giudice ed implorarlo. Bene: applichiamo questi aspetti che abbiamo visto alla preghiera. Le premesse sono lunghe ma dovrebbero rendere l’applicazione più chiara. E io mi chiedo e vi invito anche voi a farvi le stesse domande o altre simili: quando ho pregato con insistenza, quando ho pregato con perseveranza, come dice il Signore e senza stancarmi, una data volta per una data intenzione della mia preghiera personale, non è che ho pregato con perseveranza perché ho percepito l’ingiustizia che subiva tale persona per cui mi era stato chiesto di pregare? E più ancora: non soltanto ho percepito l’ingiustizia che subiva tale persona ma soprattutto non è che ho pregato con perseveranza perché per qualche motivo io personalmente sono sensibile a questa forma di ingiustizia e alle sue conseguenze? E’ importante per me accorgermi di questo. E ancora: se si continua ad osservare bene quella volta in cui ho pregato con insistenza e con costanza per giorni settimane o mesi non è che ho avuto una chiara coscienza che la preghiera era l’unico ricorso? Non è che ho capito o intuito per esempio che magari ero tra le pochissime persone in realtà a pregare? E un’altra volta invece volevo pregare per una data intenzione, l’avevo deciso veramente, avevo la volontà, la decisione, avevo l’affetto naturale soprannaturale rivolto verso questa intenzione, eppure non ho pregato ho fatto una preghierina così e poi basta. Non è che in questa occasione invece non ho percepito l’ingiustizia che subiva questa persona? Oppure piuttosto ho percepito l’ingiustizia ma per qualche motivo io personalmente mi sono ritrovato insensibile, mi sono scoperto insensibile a questa forma di ingiustizia? E anche questo non è che non ho pregato con insistenza perché ho pensato che ci sono altri ricorsi oltre la preghiera, la mia preghiera, ci sono bravi medici in quella grande città, questa persona può andare lì e farsi curare perché io dovrei pregare tutto il giorno? Forse ho pensato questo come in un lampo, ma questi sentimenti queste idee queste valutazioni poco consistenti sono importanti. Questi pensieri che passano come lampi rivelano uno stato del nostro cuore, del nostro modo di sentire, di percepire o meno le necessità nostre e degli altri. È importante accorgersene, è importante accorgersi di tutto questo e di altro. E lì le domande che ci possiamo fare in realtà sono innumerevoli, non pretendo fissarle. È importante per me fermarmi a pregare? Sì. Ma importante anche fermarmi a pensare a questi sentimenti che circondano la mia preghiera. Accorgermi dei miei sentimenti perché sono il lato soggettivo delle mie emozioni, corrispondono al mio modo di sentire, di interpretare le cose, di vivere le cose e già di percepirle o non percepirle. Di percepire quello che subisce una persona come oppressione o non percepirlo, e quindi questi sentimenti sono la porta da dove può entrare la mia capacità di reazione, la mia capacità di agire veramente, come invece questa porta può anche rimanere chiusa. il mio modo di vedere o di non vedere libera o non libera una energia che mi rende veramente attivo personalmente. Le nostre emozioni sono una energia, così spesso ne  parlano gli psicologi, una energia che dipende in una larga misura dalla nostra percezione delle cose, dal senso che abbiamo di quello che viviamo e vediamo. Quando parlo di ingiustizia evoco il sentimento delle ingiustizie in un modo un po’ generico. Si tratta per esempio del dolore che sentiamo per sé o per l’altro di non poter vivere, oppure il dolore o la tristezza che sentiamo per sé o per una persona conosciuta o sconosciuta di non poter amare, di non poter pensare o esprimersi, di non potersi realizzare nella sua vita a causa di un impedimento qualsiasi, magari una persona malata o altro, per cui è impedita di incontrare comprensione o amore umano su tutte le sue forme, di poter anche lavorare ottenere la sua indipendenza economica o altro. Non dico che non esiste anche la gioia o il piacere, e che queste emozioni non possano anche motivare la nostra preghiera di ringraziamento o di supplica. È proprio a motivo delle nostre emozioni principali che possiamo pregare veramente con intensità e altrettanto senza stancarci. Il nostro modo di vivere e di vedere le cose, i nostri sentimenti possono venire educati; anzitutto possono e devono diventare più consapevoli, in una parola possiamo sempre crescere, maturare umanamente, aprirci maggiormente.

Come accade per questa vedova nel Vangelo che abbiamo ascoltato; ella sente fortemente di essere impedita di vivere a causa delle ingiustizie che le vengono fatte e questo sentimento libera un’energia che le consente di affrontare la chiusura di questo giudice e di vincerla. Come accade in tanti casi, non voglio prendere degli esempi troppo precisi, ma per esempio possiamo osservare facilmente una certa varietà di atteggiamenti nella preghiera. Se mi accorgo che sono più sensibile al dolore che colpisce un bambino o una bambina per esempio e che invece sono meno sensibile al dolore che colpisce un adulto posso analizzare questo stato come una mancanza di sensibilità da parte mia dovuta ad una mancanza di maturità, può essere anche che io tenda a rimanere bambino, non dico che per forza si trattati di immaturità in questo caso ma la mia situazione personale stessa mi può ispirare questa analisi o un’altra. E non lo dico per giudicare me stesso o per giudicare chiunque, non lo dico per flagellarmi ma perché è importante crescere umanamente per poter crescere anche spiritualmente, soprattutto. Quando dico che sono più sensibile ad una forma di ingiustizia che ad un’altra, non dico che si tratta di un peccato, non c’è nessun peccato lì e non sto dicendo che bisogna confessare queste cose, le nostre emozioni non sono buone o cattive moralmente parlando. Si tratta di un’altra cosa, di un’altra dimensione di quella del moralismo. Ma se facciamo bene da una parte ad affrontare e confessare umilmente le nostre colpe, dall’altra dobbiamo anche affrontare un possibile problema di immaturità umana e cercare di rimediarvi. Di per sé la nostra crescita umana non è mai finita, una persona non ha mai raggiunto una maturità piena e definitiva. Cari fratelli e sorelle, non sono un dottore in spiritualità e ancora meno un dottore in psicologia, se io faccio questa catechesi è perché sono profondamente convinto che non esiste crescita spirituale che non si accompagna ad una crescita umana, e per questo voglio anche interpretare correttamente il Vangelo per far arrivare la parola a tutte le persone e quindi far arrivare l’insegnamento di Gesù Cristo. Gesù Cristo è vissuto in relazione a delle persone storiche che ha visto vivere e alle quali ha comunicato il suo insegnamento che è Vita. E noi che predichiamo o che crediamo vogliamo fare la stessa cosa, cioè far arrivare la vita ad una data persona, a una vita che ingiustamente è impedita di arrivare a un obiettivo, una vita che magari non arriva mai al fatto. Non esiste un essere umano che cresca soltanto nella spiritualità e non nella sua umanità, e se pensa di poterlo fare si inganna gravemente e pericolosamente, perché dalla separazione fra queste due dimensioni si passa poi alla loro opposizione, che finisce per provocare doppiezza e quindi morte spirituale. Sono due dimensioni che si tratta invece di conciliare o riconciliare. Quello che pensiamo e come sentiamo è molto importante per la nostra preghiera e altrettanto importante è avvertire e poter arrivare a pregare con tutto il nostro essere e non soltanto con un atto della nostra volontà. Non è sufficiente il volere, non siamo una pura volontà, non siamo angeli ma esseri umani  uomini e donne storici, e anche complessi. Si tratta di risvegliare una emozionalità che sia più aperta alla molteplicità delle necessità nostre e degli altri. Se pensiamo di fare soltanto degli atti di volontà nella preghiera, allora saremo in realtà come delle macchine che recitano con la bocca per una auto-persuasione, non con la convinzione che procede dal coinvolgimento di tutto il nostro essere. È molto importante coinvolgere anche l’intelligenza nella preghiera, la perspicacia, la riflessione. Il Signore non è indifferente come invece il giudice della parabola, il Signore tra l’altro non risponde subito alla nostra preghiera, perché aspetta da noi questa crescita totale, la sollecita, ci vuole incontrare nella nostra integrità di persona, non in altro modo, non vuole da noi una santificazione falsa, ingannevole, che sia sinonimo di chiusura e di disumanizzazione. Ci insegna a pregare senza stancarci perché vuole da noi e per noi questa crescita totale. Voglio concludere dicendo che non ho inteso in questa breve catechesi dare una ricetta perché le nostre preghiere siano esaudite più efficacemente o più sicuramente. I Santi quando insegnano sulla preghiera ci richiamano all’umiltà. Però ho visto altrettanto che spesso i Santi vengono citati in un modo un po’ parziale, ci parlano di umiltà sì ma non soltanto, ricordano loro stessi che la preghiera coinvolge tutta la nostra natura umana, tutte le nostre facoltà, le nostre emozioni, i nostri pensieri, i nostri desideri. Tutto è importante come tutti siamo importanti. Ho cercato soltanto di sottolineare degli aspetti che spesso rimangono nell’ombra.

Grazie a tutti per l’ascolto Buonasera.

Grazie infinite di questa riflessione che è andata proprio dritta dritta al punto. La ringraziamo e Buona serata. Pace gioia, grazie.

 

Elena: Bene, adesso ci colleghiamo con don Gaspare Sutera, Parroco della Parrocchia Maria Santissima Immacolata in Luca Sicula, provincia di Agrigento, che ci farà la preghiera di intercessione.

 

Pronto don Gaspare buonasera, Pace e gioia, è già in collegamento può parlare l’ascoltiamo Don Gaspare!

Grazie un abbraccio a sorella Angela a tutti i Figli della Luce e tutti voi che siete sintonizzati su questo canale, che avete ascoltato queste bellissime parole della preghiera, con la preghiera e nella preghiera. Adesso ci raccogliamo in questo momento per pregare e chiedere a Dio, al Signore Gesù. il dono della guarigione fisica e spirituale, il dono della Liberazione, della Consolazione e oggi proprio in questa Domenica in cui la Chiesa nel Vangelo  esalta la bellissima esperienza della Trasfigurazione ci lasciamo trasportare insieme a Gesù su questo monte, ci lasciamo inabissare da questa maestà di Dio, da questa bellezza della presenza di Dio e anche per noi, come i discepoli del Signore, è bello i stare qui, facciamo tre capanne una per Te, una per Mosè e una per Elia; ma l’invito del Signore è veramente arduo e misterioso, il soprannaturale ci sorprende sempre, Dio non permette che gli apostoli siano sul monte ma li fa scendere, li fa ritornare alla quotidianità; è proprio questo che noi dobbiamo chiedere nella preghiera al Signore, di vivere di straordinario l’ordinarietà della nostra vita, di farci recuperare quelle emozioni, quella Fede che avevamo e che poi con diverse situazioni l’abbiamo persa, l’abbiamo tolta, non ce l’abbiamo più, per la delusione la rabbia, questo chiediamo adesso e imploriamo e intercediamo. Io pregherò per voi, metterò il mio cuore vicino al cuore del Signore perché Gesù possa prendere, usare ogni parola, ogni virgola della preghiera che farò per voi come piccolo inutile e, l’ultimo di tutti imploro la Misericordia del Signore per voi. Davanti al Signore avviciniamoci piccoli, come i mendicanti, se volete che la preghiera di guarigione abbia effetto aprite i vostri cuori, lasciatevi trasformare da Dio. Non permettete che la durezza e la distrazione possano chiudere il vostro cuore alla pace, ma nello stesso tempo affidiamoci nelle mani della Madonna, l’Immacolata, la Madre Addolorata, che attraverso il suo amore e la sua potenza di guarigione materna possa lei stessa attraverso la via della Pace portarci al Signore e intercedere come a Cana di Galilea. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, amen. All’inizio proviamo a chiudere gli occhi, a metterci alla presenza di Dio, il nostro corpo deve essere fermo, il nostro cuore posto alla presenza del Signore. Mettiamo da parte ogni distrazione. Cari fratelli e sorelle ogni piccolo problema o meglio ogni problema lo mettiamo nelle piaghe sacratissime del Signore perché il nostro problema diventi il suo problema. Abbandoniamoci, non pensiamo di essere già sconfitti perché la preghiera non produce frutti, ma lasciamo che Dio abbia il suo tempo. Durante la preghiera prendete il crocifisso, io lo tengo sempre con me, e poggiatelo sul vostro cuore, sentite proprio i battiti del cuore di Gesù, come l’apostolo Giovanni… c’è un bellissimo libro in cui ho letto una meditazione bella di Giovanni di quando ha appoggiato il suo capo nel cuore di Gesù e ha potuto sentire ai suoi battiti. Anche noi appoggiamo il nostro cuore, il nostro capo, tutto il nostro essere nel Sacratissimo Cuore di Gesù in modo tale di sentire tutta la sua misericordia, tutto il suo amore, tutta la sua potenza di guarigione e di liberazione. Vieni Spirito Santo, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce, vieni Padre dei poveri Vieni datore dei doni, Vieni luce dei cuori, Consolatore perfetto ospite dolce dell’anima dolcissimo sollievo, nella fatica riposo nella calura riparo, nel pianto conforto. O luce beatissima invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli, senza la tua forza nulla e nell’uomo, nulla è senza colpa, lava ciò che sordido, bagna ciò che arido, sana ciò che sanguina, piega ciò che rigido, calda ciò che gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi Santi doni. Dona virtù e premio, Dona morte Santa, Dona Gioia eterna. Amen. Scendi su di noi Spirito Santo, inebriaci della tua potenza, vieni ad abitare il nostro essere, la nostra preghiera. Vieni ad abitare ogni parte di noi stessi, vieni a prendere parte, vieni a poggiare la testa su ciascuno di noi per dimorare in noi o Spirito Santo. O padre Celeste, Ti amo, Ti Lodo e ti adoro, Ti ringrazio per aver inviato il tuo figlio Gesù che ha vinto il peccato e la morte per la mia salvezza. Ti ringrazio per avermi donato lo Spirito Santo che mi dà forza, che mi guida e mi conduce alla pienezza della vita. Ti ringrazio per Maria mia madre Celeste che intercede con gli Angeli e i Santi per me. O Signore Gesù Cristo mi prostro ai piedi della tua croce, ti chiedo di coprirmi col tuo Preziosissimo Sangue che scaturisce dal tuo sacratissimo cuore e dalle tue santissime piaghe. Lavami mio Gesù nell’ acqua viva che sgorga del tuo cuore. Signore Gesù ti chiedo di circondare questi tuoi figli con la tua Santa Luce. Padre Celeste fà che l’acqua guaritrice del battesimo rifluisca indietro nel tempo attraverso le generazioni materne e paterne affinché questi tuoi figli siano purificati da Satana e dal peccato. Prostrato davanti a te o Padre ti chiedo perdono per loro, per i loro parenti, per i loro antenati, per ogni invocazione di potere che li ha posti in contrasto con Te o che non abbia dato un vero onore al nome di Gesù. Nel santo nome di Gesù io prendo qualsiasi loro proprietà fisico-spirituale che sia stata sottoposta alla giurisdizione di Satana per rimetterla sotto la signoria di Gesù. Per il potere del suo Santo Spirito, Padre santo, ti chiedo di fa capire a questo tuo figlio, a questa tua figlia quegli aspetti della loro vita che non ti sono graditi o quelle vie che hanno potuto dare a Satana la possibilità di introdurti nella loro vita. Signore Gesù guarisci nel cuore e nell’anima questi tuoi figli. Liberali da tutti i vizi, liberali da ogni debolezza, libera questi tuoi figli da ogni legame col maligno. Signore Gesù ti chiedo di liberare dal potere delle tenebre ogni parte del corpo di questi tuoi figli. Signore Gesù possa lo Spirito Santo, il suo fuoco entrare dentro le vene di questi tuoi figli e dare guarigione, possa liberare. Nel santo nome di Gesù possiate essere liberati da tutte quelle cose che sono state sortilegi, da tutti quei legami che avete in tessuto col male. Libera Gesù questi tuoi figli, libera Signore ogni tuo figlio da ogni schiavitù diabolica per tutte quelle volte che hanno partecipato a sedute spiritiche o messe nere, per tutte quelle volte che hanno avuto a che fare con malefici, con maghi e indovini. Ti chiedo Signore Gesù guarisci questi tuoi figli da ogni mancanza di perdono. Guarisci Signore Gesù tutte quelle vie in cui Satana è in possesso della loro vita. Grazie per il tuo perdono e per il tuo amore Signore Gesù. Nel tuo santo nome Io lego tutti gli spiriti dell’aria, dell’atmosfera, del vento, dell’acqua e della Terra, del Fuoco, del sottosuolo e degli Inferi. Lego inoltre nel nome di Gesù tutti gli emissari del potere satanico e invoco il potere del Preziosissimo sangue di Gesù sull’aria, sull’atmosfera, sull’acqua, sulla terra e i suoi frutti. Ordino tutte le legioni immonde di andare direttamente da Gesù senza manifestazione di sorta e senza nuocere né a me né a nessun altro. Nel nome Santo di Gesù spezzo e rompo, sciolgo e anniento ogni maledizione su questi tuoi figli, malocchio, incantesimo, trappola, ostacolo e tradimento deviazione influenza spirituale e qualsiasi diffusione e malattia derivante da qualsiasi origine. Nel santo nome di Gesù io spezzo la trasmissione di ogni voto satanico, consacrazione a Satana, vincolo, legame spirituale e lavoro infernale. Nel nome di Gesù spezzo e sciolgo in voi tutti i legami e i loro effetti con astrologi, indovini, chiaroveggenti, medium, guaritori, lettori di sfere di cristallo, lettori della mano, pranoterapisti, aderenti al movimento della Nuova Era, praticanti di reiki, di yoga, operatori dell’occulto, lettori di carte e tarocchi, santoni, operatori psichici, adepti di culti satanici e di spiriti guida, maghi streghe e operatori voodoo. Nel santo nome di Gesù Io sciolgo tutti gli effetti di partecipazione di questi tuoi figli, di questo tuo figlio, di questa tua figlia a sedute medianiche e spiritiche, a preparazione occulte di qualsiasi specie e di qualsiasi forma di venerazione che non offre un vero onore a Gesù Cristo.

Ecco Dio è la mia salvezza io confiderò, non temerò mai perché è mia forza, mio canto. Egli è stato la mia salvezza. Vogliamo in questo momento cari fratelli e sorelle chiedere perdono. Quanto è importante il perdono, quanto è importante l’amore… e l’amore guarisce ogni cosa, è medicina che libera, medicina che fa nuovi, medicina che ti fa vedere le cose con gli occhi di Dio. Signore Gesù Ti prego di guarire questi tuoi figli dalla loro mancanza di perdono. Perdonate i vostri genitori per tutte quelle volte che sono stati di ostacolo ai vostri desideri, ai vostri obiettivi, Gesù perdona i genitori per non essere stati amorevoli, servizievoli verso i loro figli ma soprattutto per tutte quelle volte che li hanno viziati e li hanno spinti nel mondo, nel peccato. Guarisci Gesù ogni mancanza di equilibrio nel papà e nella mamma. Guarisci Gesù, guarisci ogni squilibrio nella coppia, per tutte quelle volte che la coppia non ha armonia, per tutte quelle volte che la coppia non si ama, che perde l’amore. Signore guarisci, risana le ferite del matrimonio. Le coppie di sposi devono pregare sempre insieme, devono dialogare sempre insieme ma soprattutto devono comprendersi. Gesù guarisci in questi tuoi figli tutto il male e tutto il rancore che si portano dentro, soprattutto guarisci quella rabbia, quella delusione per quando i progetti non arrivano a compimento. Siamo anche arrabbiati con Gesù per tutte quelle volte che abbiamo perso una persona cara e ci domandiamo “Signore perché il dolore?”. Guarisci Signore Gesù questo dolore guarisci Signore Gesù la ferita del lutto, guarisci Signore Gesù in questi tuoi figli tutta la rabbia verso di te, perché hanno perso una mamma hanno perso un figlio, sono arrabbiati verso di te perché non trovano pace.  Guarisci Signore Gesù tutto questa rabbia, tutto questo rancore in questi tuoi figli per tutte quelle volte che non hanno accettato, non abbiamo accettato di fare la tua volontà. Libera Gesù, ridona la pace e l’armonia a questi cuori, ad ogni nostro cuore Signore. Ti presentiamo anche tutte le nostre dipendenze guariscile, libera ogni vizio di alcool, di droga, di impurità in questi tuoi figli, guarisci, libera Gesù! Guarisci e consola Signore per tutte quelle volte che non ti abbiamo creduto e che ci siamo persi nel mondo. Signore guarisci questi tuoi figli per tutte quelle volte che la felicità la davamo per scontata nelle cose del mondo, ci siamo buttati in esso abbiamo fatto l’esperienza del figliol prodigo, Guarisci signore, avvicinali con il tuo amore, avvicinali con la tua pace, avvicinali con quella tua serenità. Cari fratelli e sorelle in questo momento teniamo forte in mano il crocifisso, stringiamolo nelle nostre mani, diciamo Gesù vuoi uniformarmi a te, Gesù tu sei la mia pace, Gesù tu sei la mia gioia, Gesù portaci al Padre, nelle tue piaghe nascondici; in questo momento proprio chiediamo al Signore che prenda i nostri cuori e faccia un’operazione dentro noi stessi, operazione di pace usando una dose di Spirito Santo e di Sangue Preziosissimo. Possa il sangue Preziosissimo scaturito dalle piaghe di Gesù scendere abbondantemente su di voi, nei vostri cuori, nelle vostre vite soprattutto in quelle aree del vostro corpo e del vostro spirito che sono piene di tenebre. Signore Ti prego dal profondo del mio cuore, usa le mie mani, la mia voce, un segno nel cuore per intercedere per questi tuoi figli nel corpo e nello spirito. Guarisci questi tuoi figli dalla depressione e da tutto ciò che li spinge ad allontanarli dal tuo amore, Signore guarisci questi tuoi figli nel corpo e nella carne libera la loro mente dai pensieri negativi e metti i pensieri di pace, pensieri di Te Signore, guarisci le loro infermità alla testa, alla gola, agli occhi, al cuore, ai polmoni. Guariscili per il potere delle tue Sante Piaghe sanguinanti da ogni malattia e infermità allo stomaco, ai reni, alla colonna vertebrale, al colon, al fegato. Guariscili da ogni infermità in malattia alle ossa, alle braccia, alle mani, alla caviglia, alle ginocchia, alle gambe, alla pelle al sistema nervoso, ai muscoli. Guarisci ogni parte del corpo di questi suoi figli per il tuo Santo Spirito. Guardiamo in questo momento il crocifisso e immedesimiamoci nelle sue santissime piaghe, diciamo “Gesù quanto hai sofferto per me, tu che sei morto in croce per me, guariscimi. Siamo come Maria ai piedi della croce, e i piedi della croce è una grande cattedra di insegnamento: si impara l’amore, si impara a tacere. Signore per tutte quelle volte che come Maria, non ho imparato il silenzio, Signore guarisci il nostro silenzio, donaci di fare più silenzio, di tacere e ascoltare”. Gesù se noi facciamo silenzio tante situazioni nella vita si evitano, tante discussioni, capiamo che sono inutili. Signore dammi il dono del silenzio, dammi il dono della perseveranza e guarisci questa mancanza di silenzio per tutte quelle volte che ho parlato male di qualcuno, ho giudicato il prossimo, mia mamma, mio papà, mio fratello e i miei vicini. Guarisci Signore Gesù la mia mancanza di amore, guarisci la mancanza di amore di ogni tuo figlio. Lasciamoci trasportare dal suo amore, lasciamo che le braccia di Gesù abbraccino noi, lasciamo che il suo abbraccio ci guarisca, ci liberi, proprio gettiamoci nelle piaghe di Gesù. Signore Gesù voglio pregarti per tutti coloro che chiedono preghiera, per tutti coloro che in questo momento stanno soffrendo, guarisci Signore Gesù tutti coloro che in questo momento hanno paura di vivere, sono tentati al suicidio, Gesù libera la loro mente da questi pensieri negativi e metti pensieri di pace, pensieri di Te. Ti presento tutte quelle mamme che hanno pensieri negativi di abortire, Gesù, togli questo pensiero negativo da queste donne. Guarisci Signore Gesù, guarisci il mondo intero ritorna su di noi Signore Gesù stendi su di noi la mano della tua Misericordia. Amen, amen amen e la benedizione di Dio onnipotente Padre Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.