La Speranza in una Casa
Progetto per la realizzazione di una casa di accoglienza per Minori vittime di violenza.
Le emozioni provate nei primi anni di vita, e altre sensazioni che hanno suscitato gioia o dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni e reazioni nell’intero corso dell’esistenza
Rita Levi-Montalcini
La storia dell’uomo è costellata di episodi di violenza, fisica o psicologica che sia, nei confronti dei minori, le conseguenze sono spesso portate inconsciamente per tutta la durata della loro vita.
È doveroso distinguere le varie forme di violenza, abusi e maltrattamenti ai danni di bambini e adolescenti. Riportiamo a questo proposito alcuni dati estrapolati dall’Indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra minori, svolta dall’ISTAT.
L’indagine evidenzia come le violenze sessuali a danno di minori, negli anni non subiscano significative flessioni, nel 2014 le violenze denunciate sono 1.440 e nel 2018 1.418. I reati con maggiori denunce sono gli atti sessuali con minorenne il 21.5%, la violenza a danno di minori di 14 anni il 28.0%, la pornografia minorile il 17.4%, la corruzione di minorenne il 10.2%, mentre percentuali più contenute, vengono registrate per la detenzione di materiale pedopornografico e lo sfruttamento e favoreggiamento alla prostituzione minorile.
L’83% delle vittime sono ragazze.
Ma la violenza a danno di minori non è solo sessuale, secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “il maltrattamento infantile, in alcuni casi definito come abuso infantile e trascuratezza, include tutte le forme di maltrattamento fisico ed emotivo, abuso sessuale, trascuratezza e sfruttamento che risulti in effettivo o potenziale danno per la salute, lo sviluppo o la dignità dei bambini”. Tra il 60% e il 70% dei bambini/e tra i 2 e 14 anni, subiscono violenza emotiva da parte dei propri caregiver, solo nel 2016 in Italia 1.618 bambini/e sono state vittime di violenza e maltrattamento in famiglia.
Le conseguenze di tali maltrattamenti, abusi e violenze, sono divise in due categorie, breve termine e lungo termine.
Le conseguenze a breve termine possono essere riassunte in, ferite, lividi, bruciature, cambiamento nel comportamento, ansia, malattie veneree in caso di abusi sessuali e nei casi più gravi la comparsa della sindrome post traumatica e depressione.
Le conseguenze a lungo termine dipendono dal tipo di violenza subita, dalla durata della violenza e l’età in cui è avvenuta, oltre alle conseguenze fisiche (diabete, obesità, ipertensione in età adulta, danni al sistema immunitario, problemi per le abilità cognitive e linguistiche) esiste una possibilità, difficile da quantificare, che il bambino/a vittima della violenza possa continuare il ciclo di violenza una volta adulto se non vengono attivate iniziative a livello della comunità, è urgente comprendere la crescente necessità di intraprendere azioni di cura e prevenzione a beneficio dei minori e della società.
Loro sono il nostro futuro, come noi il loro presente.
L’obiettivo cardine del progetto è fornire ai minori vittime di violenza un ambiente sano, protetto e positivo, dove possano trovare rifugio. Da qui nasce la necessità di trovare un immobile adatto a tale scopo, che possa ospitare bambini e ragazzi fino ai 18 anni di età, non disabili.
Il progetto e l’accoglienza saranno a tuttotondo, con la possibilità di ospitare i minori h24, ogni caso verrà valutato singolarmente in base alle necessità del minore. Inoltre i bambini/e verranno accolti da volontari qualificati, quali psicologi, educatori e personale sanitario.
Al momento non siamo in grado di quantificare quanti minori potranno essere ospitati, tale dato è legato alla grandezza dell’immobile che ci verrà assegnato; al fine di poter garantire una gestione ottimale del servizio, creando un ambiente confortevole, sicuro e quanto più simile a una grande famiglia, l’immobile dovrà essere di media grandezza.
Perché proprio questo progetto? Perché noi?
I Figli della Luce, è una ONLUS fondata nel 2015 da Sorella Angela Musolesi.
Dopo una brillante carriera come giurista, nel 1989 Sorella Angela ha cominciato a recarsi come volontaria in carcere, prima al carcere romano di Rebibbia poi in tutta Italia, aiutando detenuti di ogni Paese e religione. Si è dimessa da ogni incarico nel corso dell’anno 1992, e ha cominciato la spogliazione chiesta da San Francesco ai suoi adepti. Ha fondato poi l’ARESPI, una associazione di volontariato formata da giuristi e da operatori sociali, che eseguiva azioni per il recupero sociale dei carcerati e dei bambini privi di famiglia (per questi ultimi, forniva consulenza legale gratuita alle coppie che desideravano prendere in adozione i minori). Dal 1992 al 1997 l’associazione ha operato il reinserimento sociale e il riscatto umano dei carcerati, ha fornito consulenza legale gratuita, li ha seguiti nelle misure alternative alla detenzione, ha effettuato delle raccolte abiti, ha cercato e reperito loro lavoro.
L’associazione I Figli della Luce è un’associazione di solidarietà sociale che si prefigge di portare la gioia di Dio nel mondo. Offriamo accoglienza e sostegno alle persone in difficoltà attraverso centri di ascolto e sostegno alla vita, luoghi e laboratori di aggregazione e reinserimento lavorativo, una casa di accoglienza per gli indigenti. Teniamo particolarmente alla realizzazione di questo progetto per le esperienze dei ragazzi che abbiamo aiutato di persona e stiamo aiutando via telefono. In particolare Sorella Angela ricorda di un detenuto che ha incontrato anni fa al carcere di Civitavecchia. Era in infermeria, lo sorvegliavano perché c’era pericolo che si suicidasse. Chiese lui di incontrarla. Aveva ucciso la sua ragazza durante un diverbio in macchina, durante il quale lei gli aveva detto qualcosa che gli aveva ricordato una violenza sessuale avuta da piccolo. Lui ha avuto un raptus e ucciso la sua donna che amava molto. Non ricordava nulla di quello che aveva fatto. Si era ripreso che la ragazza era morta sul sedile accanto a lui, l’aveva strangolata. Altri ragazzi, borderline o tossicodipendenti, che abbiamo aiutato e stiamo aiutando, sono stati vittime di violenze psicologiche e/o fisiche, nell’infanzia e nell’adolescenza. Vorrebbero fare del volontariato in questa struttura, sarebbe un’esperienza interessante vedere cosa possono fare per aiutare. Altro fenomeno in crescita, la violenza da bullismo e cyberbullismo
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7 febbraio 2021 Dalla Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo (Fenomeni che non accennano a diminuire). I dati pubblicati dall’Osservatorio Indifesa, relativi al 2020 sono allarmanti e devono destare crescente impegno da parte delle istituzioni di ogni livello di governo. In questo senso, gli esiti delle audizioni fortemente volute e condotte con determinazione dalla Presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, Senatrice Licia Ronzulli, sono documenti fondamentali che contribuiscono alla pianificazione di politiche pubbliche mirate, su cui tutte le forze politiche del Parlamento sono convergenti”. Eccone un estratto:
“Dobbiamo essere al fianco dei Minori, guidarli, non lasciarli soli. Dobbiamo educarli a riconoscere i segnali, a non sottovalutarli, far capire loro, con chiarezza, che bullismo e cyberbullismo sono forme di violenza, non bravate, anche quando le aggressioni avvengono in Rete. Anzi, sul web certi fenomeni moltiplicano i loro effetti, ottenendo una visibilità maggiore, con conseguenze spesso devastanti per le vittime”.
Roberto Pella, vicepresidente vicario dell’Anci, ha sottolineato “l’importanza dell’educazione a un uso corretto del web, sia all’interno delle famiglie sia a scuola, e l’importanza di ascoltare le esigenze dei giovani. I dati pubblicati dall’Osservatorio Indifesa, relativi al 2020, sono, infatti, allarmanti e devono destare crescente impegno da parte delle istituzioni di ogni livello di governo. In questo senso, gli esiti delle audizioni fortemente volute e condotte con determinazione dalla Presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, Senatrice Licia Ronzulli, sono documenti fondamentali che contribuiscono alla pianificazione di politiche pubbliche mirate, su cui tutte le forze politiche del Parlamento sono convergenti”.
“Le risposte di 6.000 adolescenti, dai 13 ai 23 anni, rivelano che il 68% di loro dichiara di aver assistito ad episodi di bullismo, o cyberbullismo, mentre ne è vittima il 61%. Ragazzi e ragazze esprimono sofferenza per episodi di violenza psicologica subita da parte di coetanei (42,23%). Tra i partecipanti alla rilevazione 6 su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro online e, tra i rischi maggiori, sia i maschi che le femmine, pongono al primo posto il cyberbullismo (66,34%).