Catechesi SERVIRE DIO NELLA GIOIA al termine del Rosario on line del 30.4.2023.
A volte nella vita siamo tentati dallo scoraggiamento, che è una sensazione spirituale frutto delle legioni immonde che la procurano. Di fronte al male e alla mancata adesione a una nostra richiesta, siamo tentati di pensare: Dio non mi ascolta, perché non mi esaudisce. Ma anche di fronte al male dobbiamo sperare (ricordatevi che nell’inferno non c’è speranza, lo pensavo pochi giorni fa, è una delle cose più tremende dell’inferno: non c’è speranza! Nel Purgatorio sì, ma la non speranza è uno stato di angoscia perenne. Lì poi ci sono altre cose orribili: escrementi, buchi neri,feci..). Noi invece dobbiamo sperare e donare speranza. La conversione di San Paolo, così clamorosa anche perché avvenuta dopo un percorso di vita molto lontano dalla verità, e la conversione di Sant’Agostino, avvenuta dopo anni lontano dalla fede e dopo anni di preghiera della madre Santa Monica, ci devono indurre a non demordere, a perseverare. La novena al Preziosissimo Sangue come ben sapete è la più efficace per ottenere dal Signore, tutte le altre forme devozionali sono meno incisive, se non state approvate dalla Chiesa lasciatele proprio perdere, anche se chi le propaga è una persona (anche sacerdote) di buona volontà. Per il suo sangue versato per noi, Gesù ci esaudisce. Il guaio è che noi siamo abituati a voler ottenere tutto subito o quasi subito. Un anno di preghiera sembrano 100 anni di solitudine, dimentichiamo che nell’eternità non esiste il tempo. La fretta, il voler ottenere tutto all’istante, è una delle ripercussioni più negative nel nostro tempo della perdita del concetto di eternità. Soprattutto nei ragazzi. Non ho sentito nessuno che analizzi questo fenomeno, mi farebbe piacere che la mia riflessione sia presa in considerazione da qualche studioso.
Vi faccio presente che spesso non otteniamo perché lo stato di oppressione su di noi da parte del demonio è mettiamo 100, chi prega per sé e chiede a noi, I Figli della Luce, che intercediamo pregando e liberando, talora ha complessivamente il 20/30% cento di liberazione, occorrerebbe che la stessa persona chieda anche ad altri gruppi. Per fortuna non è sempre così, noi otteniamo molte liberazioni e guarigioni, anche tramite il rosario on line, ma per ottenere un risultato duraturo e vittorioso occorre di solito tempo. Ecco perché chi chiede una preghiera di liberazione e spera nella soluzione del suo problema con quella singola preghiera, rimane deluso (da più tempo è radicato un problema più tempo ci vuole a liberare, Don Amorth lo ha sempre detto).
Pochi mesi fa durante una preghiera di liberazione un demonio mi ha detto: “Non vedi che sono io che regno nel mondo?”. Come dargli torto! Ogni forma di spiritualità, sia essa una religione o una forma di meditazione trascendentale, afferma che viviamo su tre piani: mentale, spirituale, fisico. Di solito i filosofi e gli studiosi di diverse discipline prendono in considerazione per i loro studi solamente il piano mentale e fisico, non approfondendo quasi nulla del piano spirituale. Eppure è quello che governa gli altri due! Abbiamo un patrimonio impressionante di conoscenze su tutte le problematiche che si incontrano nella psiche e psico-fisiche, le motivazioni del loro insorgere e le possibili soluzioni. Di converso, non abbiamo per nulla coscienza del sotteso del nostro agire, delle ripercussioni mentali e di conseguenza fisiche in noi di colui che ha una natura personale, individuale, non è un concetto astratto ma un essere vivo, pensante, pervertitore. Il demonio è un angelo, una creatura creata che si è ribellata a Dio e vuole la distruzione della società, per odio a Dio, per la precisione per impedire all’uomo di tornare a Dio (è il motivo per cui si è ribellato. Dio stava creando l’essere umano in vista dell’incarnazione, lui per gelosia e invidia, ha pensato che stesse sbagliando e si è ribellato). Come ogni creatura è in grado di agire nel mondo e condizionarci le facoltà cognitive, muovendoci come marionette. Poco tempo fa durante una preghiera di liberazione un demonio mi ha detto, lentamente e con difficoltà: non mi leggere nella mente. Diamine, non mi ero accorta che non aveva parlato e io avevo risposto a un suo pensiero. Gli ho letto nella mente quello che ha pensato e ho controbattuto. Questo è un caso rarissimo, non accade quasi mai. (attenzione: ha detto mente, non cervello, perché quello non ce l’ha, non lo possiede, in quanto il cervello è un organo fisico). Mi ha contrastato in una faccenda che non avevo individuato (gli ho letto nella mente). Quindi, non è affatto una fantasia, una sensazione dell’anima come afferma qualche allocco, ma un essere vivo, efficiente. L’essere pensante che istruisce le menti in devianza dal loro creatore si chiama Lucifero (Satana è il capo, ma Lucifero è il suo “braccio destro”) spirito di confusione mentale, oscuramento dell’intelligenza, incapacità di decisione, pazzia, suicidio, morte. Se pensate un attimo, questa è esattamente l’eziologia, il fattore eziologico che ha portato alla distruzione dei principi cristiani e sta operando nella società. I cui effetti non c’è sguardo intelligente che non possa constatare (Asmodeo, Alimai sono altre legioni che stanno agendo modo, sono quelle per separare i matrimoni e legare due che altrimenti non si unirebbero, ma di base agisce soprattutto Lucifero..). Viviamo in una società di alta pressione per tutti. I giovani sono i più vulnerabili, quelli che ne risentono di più. E infatti c’è un sacco di suicidi tra i giovani. Perché se non si ha una ragione per vivere, non ha senso vivere. Sono demotivati, il futuro è incerto e non li incentiva (La tivu giapponese è venuta da me per capire). Per di più noi adulti non offriamo loro i lati positivi del nostro agire. Non andrebbero sottovalutati gli aspetti psicologici su di loro di quello che diciamo, di quello che facciamo loro vedere. L’interpretazione degli eventi a cui assistono andrebbe approfondita. Le immagini che inculchiamo loro tramite i mass media, collegati tra essi, si ripercuotono con un effetto notevole sulle loro menti. Mostriamo loro la serie di Gomorra, che ha in sé violenza e un linguaggio scurrile, i cantanti rock che interpretano segni e segnali che vanno contro la religione, e loro li assimilano. Anche il linguaggio dei pensatori e di apologeti cattolici apprezzabili sotto alcuni punti di vista, spesso è intriso di lessico satanico. Sono convinta che non ne abbiano coscienza, ma è l’incapacità di discernimento di cui ho parlato all’inizio. A prescindere dalla bontà della causa, con esso vanificano il bene che vogliono attuare. Un sacerdote esorcista mi diceva tempo fa che i demoni, quando intima loro nel nome di Gesù di andarsene da una persona, talora gli rispondono: “Non mi fai un c…”(designazione volgare dell’organo genitale maschile. E’ una locuzione oggettivale aggressiva che diverse volte ha rivolto anche a me). Ogni nostra parola dovrebbe essere quella di Gesù. Qui, con questi epiteti, siamo esattamente all’opposto. Chi usa questo linguaggio non compie solamente un compromesso con il demonio per farsi accettare dalla gente, agisce proprio con lui, ne diventa il tramite nel mondo. Amorth ha sempre detto: “non ci sono compromessi: o con Gesù o con Satana, non ci sono vie di mezzo”. Io dico: chi imbriglia la lingua, sa imbrigliare anche tutto il corpo. Dovremmo tutti chiederci sovente: Dio agisce in me, in ciò che sto dicendo e facendo? Dio va servito in santità e giustizia (Cfr il Benedictus). Santità e giustizia difficili da conseguire. Fin da quando sono piccoli noi dovremmo insegnare ai nostri figli, nipoti, delle parole con un contenuto di positività: Dio ti benedica, auguri di buona vita (se abbiamo figli non credenti che non vogliono che si inculchi loro un linguaggio religioso). Solamente così possiamo ritrasformare il mondo, ricristianizzare il mondo, come chiedeva don Amorth. Perché c’è stata questa distruzione nella società? Occorre capire e considerare la componente impalpabile, metafisica che la procura e gli effetti sottesi che provoca. “Nel combattimento tra l’origine della parola che edifica e la parola che distrugge, si costruisce il regno di Dio”, ho scritto nel mio prossimo libro che uscirà a settembre, Tu sei la mia rovina, editore Cantagalli di Siena. Qui troverete anche altre questioni molto interessanti. I libri vanno comperati e letti per capire le cose, e perché rimangono nel tempo. Non sono aleatori come un messaggio su internet. Perché si è arrivati a questo sfacelo? Le cause sono molteplici, tralascio quelle che non mi competono, segnalo solo che il nemico ha saputo confonderci bene: per esempio si è cancellata la cultura umanistica e in parte artistica dalle scuole. Tutti conosciamo l’importanza delle arti nella formazione della nostra struttura neuronale: la letteratura, i dipinti. All’Università, a storia dell’Arte, i ragazzi si lamentano perché i professori non fanno più vedere le diapositive con i dipinti e le sculture, il Ministero ha imposto che se le devono comperare i professori, i quali hanno pochi soldi e tanti non comperano le slide. Si è cancellata l’idea del bello sotto il profilo artistico e ovviamente la Bellezza con la B maiuscola che salverà il mondo. Ma siamo noi cristiani in prima linea che dovremmo riportarla, in collaborazione con chiunque desideri valorizzarla. Abbiamo da apprendere più di qualcosa anche da altre confessioni cristiane. Gli ortodossi quando una casa nuova deve essere inaugurata, fanno una cosa molto bella: il sacerdote va prima che la gente entri, e benedice la casa, celebra una Messa, chiede che la casa sia protetta, che i muri siano resistenti contro le intemperie, tipo i terremoti, che sia protetta dal maligno, ecc. Da noi si è persa l’abitudine. I nostri sacerdoti non vanno più a benedire i terreni e non insegnano alle persone a benedire le case. Siamo soltanto noi “I figli della Luce, che portiamo avanti gli insegnamenti di Don Amorth, che spieghiamo come si esegue (andate nel nostro sito www.ifiglidellaluce.it, sotto preghiere troverete scritto come si benedice la casa. Inoltre: consacrate ogni parete al Cuore Immacolato di Maria, è una cosa che ho constatato di recente, tramite diversi episodi, che dà molto fastidio al demonio. Fatelo con parole vostre. Anche senza acqua benedetta, un semplice segno di croce sulla parete con la mano, dicendo: nel nome di Gesù consacrato questa parete). Qualunque sacerdote ortodosso può fare gli esorcismi. I nostri no, ma potrebbero fare le preghiere di liberazione comandando al demonio, e neanche quelle sanno attuare. Non sappiamo appalesare la potenza che Dio ci ha dato di poter guarire, liberare. La nostra fede, quella di ognuno di noi, manca di concretezza se non eseguiamo queste cose. Non siamo credibili. E’ evidente che così agendo, senza confermare con i segni, siamo testimoni “grigi”, incolori, del cristianesimo. Perché il buddismo ha tanto successo? Il buddista deve trovare la salvezza in se stesso, deve autoliberarsi, con una liberazione individuale e non trasmittibile. Io sono Dio, io mi libero da solo, sono autonomo, posso trovare la pace, il nirvana da solo (non ho altro giudice che me stesso, non devo sottostare a nessuno. Comodo no?). Noi cristiani, che siamo nella Verità e Dio è con noi, invece vietiamo alla gente di intimare con autorità “demonio vattene” (alcuni sacerdoti ancora lo affermano). Il mandato di cacciare i demoni è una opportunità e un comando di Gesù per tutti i credenti in lui, uindiqquindi un obbligo. Chi non lo attua commette peccato di omissione! Ricordo volentieri che non è necessario che ci sia una possessione, per effettuarlo per sé e per i propri famigliari o amici, perché tutti siamo vittime di invidia, gelosia, vendetta, rancore da parte di qualcuno. Dobbiamo liberarcene, per poter sentire e donare la gioia di Dio. E’ una paralisi interiore non farlo! Chi non è con me, è contro di me”, afferma Gesù. E’ lo stesso concetto espresso da Amorth: o con Cristo o contro di Cristo
Non insegniamo a vincere la malattia con la virilità (ripetere, affinché sia chiaro) della resurrezione di Gesù, che ci ha trasmesso i suoi poteri trasfusi poi nel Battesimo. I sacramentali, come l’olio esorcizzato, non vengono quasi per nulla usati. (nell’ultimo periodo io ne sto parlando molto, lo faccio e lo ripeto volentieri, anche per I figli della Luce che devono istruire gli altri, perché ci sono state veramente delle resurrezioni fisiche, di recente). Nella parte del corpo dove si sente dolore, dovete eseguire, con il dito prima intinto nell’olio esorcizzato o benedetto, un segno di croce dicendo: “Nel nome di Gesù comando e ordino a ogni legione di malattia fisica, mentale e spirituale, di distruzione e di morte di andare via da qui”. Ripetere varie volte. Consiglio anche di aggiungere. “Nel nome di Gesù spezzo e rompo sciolgo e anniento ogni influenza maligna che subisco qui, la spezzo e la rompo, la sciolgo e l’anniento”. E’ semplice no?
A chi dubita di avere qualcosa di maleficiato nello stomaco, consiglio di bere l’olio esorcizzato, due o tre sorsi, prima di eseguire su di sé (da soli) la preghiera di liberazione da ogni rito magico presente nello stomaco. Agevola il vomito. La preghiera dal rito magico presente nello stomaco chi può la reciti muovendo a rotazione, anche in modo lieve, la mano sullo stomaco. Ditelo ai sacerdoti che vi aiutano, probabilmente loro non lo sanno, considerato che è frutto dell’esperienza che ho acquisito io nel corso degli anni. Comunque fatelo anche voi, di eseguire la preghiera suddetta, e di ingerire l’olio prima di farla. Che qualunque sacerdote o diacono può esorcizzare. O benedire, non c’è tanta differenza tra uno e l’altro. Un piccolo suggerimento: non pregate mentre il sacerdote o chiunque altro sta eseguendo una preghiera di liberazione su di voi, perché la vostra preghiera attenua la reazione aggressiva del maligno. Invece è bene che si manifesti, che si arrabbi. Queste preghiere sono presenti nei libri che ho scritto con Don Amorth e anche negli altri miei libri, molte, le trovate anche nel sito www.ifiglidellaluce.it. Quando si ha una cosa maleficiata nello stomaco conviene anche sciogliere ogni nodo magico che potrebbe esserci sulla gola, sullo sterno.. da qualche altra parte.
(talora con l’acqua benedetta si ottengono guarigione, anche se è più raro)
E’ la fede nella resurrezione di Gesù quella che ci fa liberi. E ci fa essere cristiani. Mi piace ricordare, in proposito, quanto fa notare Vittorio Messori nel suo libro “Dicono che è risorto”, e cioè che le guardie poste a sorveglianza del sepolcro di Gesù, le guardie che videro un angelo con la veste bianca come la neve che disse alle donne “Non temete, Gesù crocifisso è risorto..(Matteo 28, 3-8) e che per lo spavento che ne ebbero li fa tremare e tramortire, erano ebrei facenti parte della guardia del tempio, e non soldati romani. Sono loro che annunziano ai sommi sacerdoti quanto era accaduto (Mt, 28,11). Potevano mentire, erano ebrei e sapevano che raccontando ad altri ebrei quello che avevano visto poteva fare loro rischiare la vita. Eppure non esitano. E noi abbiamo timore di esporci, di raccontare cosa Gesù ha fatto per noi. Abbiamo da imparare da loro, dai fratelli ebrei, tante cose.
“Questi saranno i segni che accompagneranno coloro che credono, cacceranno i demoni, imporranno le mani (Mc 16,15-20) ai malati e guariranno”, ci comanda Gesù. Ricordiamo però che non si può ottenere guarigione fisica e liberazione se non ci avalliamo dei sacramenti che Gesù ci ha offerto. Confessione e Comunione. Occorre partecipare alla Santa Messa. Se non prendiamo l’Eucaristia, se non prendiamo il pane di vita, non possiamo sperare di ottenere. Nell’ostia assimiliamo il corpo di Gesù, assimiliamo l’immortalità. Ed ecco perché possiamo acquisire, con la sua amicizia, il miracolo. “Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita eterna” (Gv 6,53). Non è uno scherzo la comunione soprannaturale con Dio. Approfittiamone spesso, nel limite del possibile anche ogni giorno. Gesù è venuto a rialzarci. Noi dobbiamo pertanto donare gioia alle nostre famiglie, al mondo, perché Lui ha proferito: “Sono venuto a portarvi la gioia e affinché la vostra gioia sia piena” (Gv 15,11).
Dove non sussiste, dobbiamo portarla noi, liberando dall’azione del nemico. “Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare (1 lettera di Pietro 5,13). E’ ben vero che gli angeli sono superiori agli esseri umani, ma è anche vero che Dio si è incarnato -anche-per darci la possibilità di vincere i demoni.
Ci dobbiamo chiedere come mai non abbiamo la forza, il coraggio di fare la cosa giusta, come mai non riesco a fare progressi nella vita spirituale, come mai ho questo combattimento interiore di paura? Senza lo Spirito Santo, lo spirito di Dio creatore che va invocato ogni giorno, siamo intrisi dei nostri limiti, delle nostre fragilità. Lui deve agire in noi. Mi auguro che se ne prenda maggiore consapevolezza. Così come diciamo “Signore aumenta la mia fede”, dovremmo chiedere “Signore aumenta la tua potenza in me” (ripetiamolo insieme: Signore, aumenta la tua potenza in me). La forza dello Spirito di Dio infatti è quella che ci può fare mettere in atto guarigioni e liberazioni (è il nostro motto di noi figli della Luce: la potenza di Dio è la nostra forza), e resuscitare i morti, come Gesù ci ha comandato di attuare, per mostrare al mondo che Egli regna, che egli ha vinto la morte. La Sua forza in noi si manifesta con l’esteriorizzazione di questi eventi; abbiamo in potenza questo dono, ma per riuscire a viverlo dobbiamo ravvivarlo ogni giorno, se no si obnubila, si attenua. Chiediamolo cantando ogni giorno. Allora sì che vi sarà la manifestazione della Sua gloria, quella di cui alla fine dei tempi ci chiederà conto. “Hai manifestato la mia gloria o il tuo orgoglio, la tua paura, i tuoi limiti”?
Un’ultima osservazione: che si creda o no, il demonio è contento quando tra noi c’è divisione, quando tra i cattolici c’è divisione. Lo Spirito di Dio è per sua natura -spirito del Padre e del Figlio- l’esatto contrario. E’ un momento di grande divisione all’interno della Chiesa, e anche tra i movimenti cattolici. Chiediamo allo Spirito Santo di farci superare questa fase, con l’aiuto di Maria, nostra madre. Chiudo considerando che il mistero del buio lo si capisce solamente se si è intrisi di luce divina. Altrimenti si è conniventi, coscienti o non coscienti. E nella notte dello spirito si inciampa, non si vede la pietra angolare.
Mi auguro che non accada a nessuno di noi qui presenti in questo rosario. Sii la nostra luce, Signore Gesù.
Grazie per avermi ascoltato. La gioia sia con voi.
Sorella Angela Musolesi