Catechesi di DON ROBERTO LIANI, trascrizione dal parlato di Paolo Moro

Catechesi di DON ROBERTO LIANI

trascrizione dal parlato di Paolo Moro

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Vi propongo alcune  indicazioni concernenti  documenti della Chiesa che trattano della New Age. Un primo documento della Chiesa pertinente la New Age si intitola: “Gesù Cristo portatore dell’acqua viva: una riflessione cristiana sul New Age”.

Un secondo documento è la lettera “Orationis formas ai vescovi della Chiesa cattolica su alcuni aspetti della meditazione cristiana” in cui si parla della differenza tra la meditazione cristiana e gli altri tipi di meditazione.

Una fonte indiscussa della sitografia è quella del  Gris (www.gris-imola.it) il cui acronimo vuol dire “gruppo di ricerca e di informazione socio religiosa”: qui troverete la lettura cristiana relativa alle nuove religioni.

Sottopongo alla vostra attenzione anche alcuni libri che contengono degli insegnamenti.

L’autore è  Tarcisio Mezzetti :  “Non c’è altro nome sotto il cielo” ; “Come leone ruggente vol. 1 ”, “Come leone ruggente vol. 2” preso dal brano di Pietro: “Il demonio va in giro come leone ruggente cercando chi divorare”.

Tarcisio Mezzetti  è un chimico che ha fondato una comunità. In questi testi si tratta di spiritismo, medianità, astrologia, enneagramma, maghi e maghe, esoterismo e occultismo, magia sessuale, stregoneria, satanismo e panteismo, New Age, yoga, meditazione trascendentale, medicina alternativa, tantrismo ma anche omeopatia, agopuntura.

Il libro invece di Padre Amorth che si chiama “Ho incontrato Satana” è il risultato di un’intervista che viaggia dalla medicina cinese allo yoga e alla pranoterapia; c’è tutto quello che lui pensa come esorcista nelle sue esperienze.

Altra lettura  è “La preghiera di guarigione” di Padre Matteo La Grua che ha pure l’imprimatur del Vescovo ed  affronta un po’ tutti i temi. Infine, consiglio il libro di Massimo Introvigne che si chiama “Le nuove religioni”.

La pranoterapia è una cosa particolare; quando voi leggerete Padre Amorth o Padre Matteo La Grua vi accorgerete che propongono una linea generale, ma poi  valutano anche caso per caso.

In questi argomenti, bisogna stare attenti a fare subito “bianco e nero”, a meno che non ci sia un pronunciamento proprio della Chiesa che ne stabilisce proprio la liceità.

Conosco comunità intere che hanno una grandissima spiritualità e tutti si curano con l’omeopatia;  altre comunità molto spirituali e sante che invece l’omeopatia non vogliono neanche sentirla nominare.

La Chiesa quando si esprime su una disciplina o una scienza, si preoccupa di affermare che ci siano dei principi scientifici nella sua opera, ma difficilmente si pronuncia a meno che non ci sia un pericolo concreto per le anime, quindi dà dei principi che poi vanno applicati caso per caso.

Difatti, nei documenti che vi ho segnalato (quelli della Chiesa e i libri) ci sono indicazioni chiare su questi temi delicati.

Considerate che dietro a un pranoterapeuta, dietro a un omeopata ci son sempre delle persone, quindi noi dobbiamo come Cristiani annunciare il Vangelo, ma dobbiamo sempre avere un discernimento affinché non abbandoniamo le persone, perché Gesù è venuto non per condannare ma per salvare le persone.

La Chiesa nella storia non ha usato una linea di durezza, bensì una linea ferma.

Cito Padre Cappello, grande confessore di Roma,  che diceva : “I principi sono principi e vanno sempre difesi però, quando si ha a che fare con le anime, bisogna sempre lasciar loro quell’ossigeno che le fa respirare, perché se noi ricopriamo le anime di principi a tal punto che li riempiamo,  saranno ligie a tutte le regole ma saranno morte.  Gesù vuole che siano vive.”

Le anime vanno curate e bisogna insegnare loro tutto quello che la Chiesa ci insegna anche nel Diritto Canonico: l’ultima legge del Diritto Canonico dice che la legge suprema di tutte le leggi è la salvezza dell’anima. Dice che tutte le leggi sono al servizio dell’anima, quindi si tratta di considerare la persona. Non a caso nella morale si analizzano i diversi tipi di situazioni;  si deve tener conto delle circostanze, di tante cose, perché non abbiamo a che fare con delle pietre che sono levigate perfettamente, ma con persone.

Bisogna ascoltare, vedere la persona, capire quali sono i suoi principi come si fa con una pianta e dire: “Oggi c’è bisogno del sole, domani c’è bisogno dell’acqua!” però, bisogna avere un’accortezza tale che i principi che vanno applicati danno la vita alla pianta perché se uno li applica senza ragionare, senza discernimento dando ad esempio un eccesso di acqua, la pianta muore.

Dunque,  bisogna sempre far le cose con discernimento. Non sto affermando che la Chiesa non abbia mai condannato, semplicemente vi riporto che la Chiesa dà dei principi  soprattutto sulla meditazione; si esprime chiaramente in quei documenti, mettendo in guardia le persone dalla meditazione yoga trascendentale invitando a non darne alcuno spazio.

Ora voglio parlarvi di un argomento veramente meraviglioso: come si evangelizza.

Noi pensiamo che solo dicendo quali sono i “no” si fa del bene, invece spesso il Signore usa un metodo che vi spiego con una metafora.

Se un cane ha un osso in bocca, voi lo potete pure bastonare ma non lo lascerà.

Così, una persona  che fa yoga e si sente bene e magari , grazie alle tecniche yoga ha superato una crisi di panico e gli diciamo che lo yoga non si può fare, la persona ci chiederà che  cosa può dargli Gesù per essere aiutata!

Gesù mi ha fatto capire cosa significa “evangelizzare”.

Certo dire anche i “no” chiaramente, però c’è un modo che Gesù usa ed è scritto in Romani 12-21 : “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene”.

Tornando all’immagine del cane  se  gli presentiamo una bistecca, il cane lascia subito l’osso!

Se dunque annunciamo il Vangelo alle persone e scoprono chi è Gesù, ma sapete quanto importerà dello yoga e di tutto il resto?

La gente insegue lo yoga ed altre cose simili perché,  come è scritto nel libro dell’Antico Testamento, va appresso a cisterne screpolate poiché non conoscono l’acqua viva.

Quando una persona conosce Gesù non segue lo yoga e le tecniche!

Gesù non è tirchio, è un Padre che si preoccupa che i sui figli siano felici.

Dio ci tratta da figli non ci tratta da schiavi. Agli schiavi si danno soltanto regole, ma ai figli no.

Agli schiavi si dice: “Fa’ questo, fa’ quello, voglio che stai in piedi mentre mangio”.  Invece ai figli no!  Dio non ci tratta da schiavi ma da figli e questo è molto importante.

Non lasciarti vincere dal male ma vinci con il bene il male! Questo è un percorso meraviglioso.

Che cos’è il Bene?

Il Bene non è soltanto l’oggettività del bene, ma il Bene prima di tutto è una Persona, il Bene è Gesù Cristo. “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Tant’è vero che la Scrittura dice: “Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui”;  vuole dire che non ci sarebbe una cosa creata buona se non ci fosse Gesù Cristo.

Altra frase: “Tutte le cose sono state redente per mezzo di Lui”. Non ci sarebbe una cosa santificata e redenta se non ci fosse Gesù. Il Bene quindi è anche oggettivo.

Le cose buone in sé sono buone: la salute ad esempio, però ricordiamoci una cosa fondamentale e cioè che  per fede, il Bene prima di tutto è una Persona e tutti i beni vengono dalla relazione con quella Persona, con Gesù.

Altrimenti, come dice la Scrittura,  se uno si allontana da Gesù inciampa in tutti i mali .

Se non c’è Gesù alla sorgente, tutti gli altri beni non ci sono sia di Creazione, perché le cose sono state create per mezzo di Lui e sia di Redenzione;  “Redenzione” significa dunque “perdono dei peccati, liberazione, guarigione, tutti i beni di Grazia che possono esistere.”

Senza l’autore della Grazia che è Gesù, non possono esistere altre Grazie.

Dice il Signore : “Senza di me non potete fare nulla”, perciò  vincere  il male con il bene, si può tranquillamente tradurre in :  “Vincere il male con Gesù”, poiché Gesù vince il male e da Gesù scaturiscono tutti i beni sia di Creazione , di Grazia e di Redenzione.

Ma dov’ è che Gesù ha racchiusa la sua vita”?

Nell’Antico Testamento si dice che la vita sta nel sangue.

L’interpretazione sbagliata di questa parola ha portato alcune persone di altre religioni o sette addirittura a pensare che se una persona si toglie il sangue muore poiché  la vita sta nel sangue… Invece la Bibbia vuole dire che la Vita sta nel Sangue di Gesù, perché la vita è tutta scritta, la chiave di apertura della Bibbia è Gesù;  è tutto in funzione di Gesù Cristo e soltanto alla sua Luce si leva il velo della Bibbia.

La vita sta nel Sangue, ma nel Sangue di Gesù perché il sangue dell’uomo grida vendetta non grida vita. Quindi tutta la vita sta nel Sangue di Gesù: lì c’è tutta la Potenza, tutto l’Amore, tutto il Potere di Dio fatto uomo perché il Sangue rappresenta tutta la vita di Gesù dal concepimento fino alla morte.

Il Sangue rappresenta Gesù come Persona, come Via e come Uomo.

In Ebrei 9, 13-14 San Paolo dice: “Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il Sangue di Gesù Cristo che con lo Spirito eterno offrì se stesso senza macchia a Dio purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente.”

San Paolo afferma qui che “ciò che viene asperso col sangue viene santificato”.

(San Paolo qui parla addirittura del fatto che Mosè ha dovuto santificare anche gli oggetti del culto col sangue, perché neanche quelli erano puri agli occhi di Dio, ma solo perché aspersi col sangue che rappresentava il Sangue di Cristo, erano adatti al culto e santificati perché è il Sangue che santifica, il Sangue di Gesù.)

“Santificare” significa che se una persona ha bisogno di essere santificata ottiene il perdono dei peccati,  ottiene la guarigione, la liberazione e la santificazione significa che tutto quell’oggetto o quella persona e quella cosa creata viene dedicata a Dio.

Nella Chiesa:  si offre prima il Sangue cioè la Messa e poi si ungono le pareti e quel luogo viene offerto e legato a Dio, santificato in maniera speciale. E’ una rivelazione veramente pazzesca perché il Sangue di Gesù è a disposizione di qualunque persona ne vuole far uso.

Faccio un esempio: se io ho compiuto un peccato mortale e ho bisogno di essere santificato perché vado a confessarmi? Perché nella confessione io vengo immerso nel Sangue Prezioso di Gesù che è l’unico Sangue ( dice  S. Paolo) che può liberare la coscienza, l’anima dalle opere di morte.

Santa Caterina da Siena dice: “La Chiesa è ministra del Sangue di Cristo e i suoi sacerdoti sono ministri del Sangue di Cristo, tutto il potere della Chiesa sta nel Sangue prezioso di Gesù” perché la Chiesa amministra il Sangue di Cristo.

Quando un bambino viene battezzato, viene immerso nel Sangue di Cristo e gli viene tolto il peccato originale attraverso quel rito.

Una persona che si confessa viene immersa nel Sangue di Cristo;  quando il sacerdote celebra e tutta l’assemblea partecipa, là viene sparso il Sangue di Cristo.

Se un sacerdote mentre celebra dicesse : “Adesso tutta l’assemblea innalza il calice, vino consacrato, adesso aspergo tutta l’assemblea con il Sangue di Gesù ,  aspergo tutto l’universo con il Sangue di Gesù, tutta l’Umanità, tutti gli angoli più remoti dell’universo, di modo che i demoni non ci possano più stare”, tutto verrebbe santificato e ai demoni questo dà molto fastidio.

Quando due persone si sposano, vengono immerse nel Sangue di Cristo perché “sacramento” significa amministrare il Sangue di Cristo.

Un malato quando riceve l’Unzione degli infermi viene immerso completamente nel Sangue di Cristo.

Pensiamo adesso agli Ebrei! Quando hanno attraversato il Mar Rosso si sono salvati mentre gli Egiziani sono annegati; quando andiamo a confessarci, il Sangue di Cristo ci salva ma affoga tutti i demoni.  Alla fine della Confessione li troviamo tutti a riva come gli Egizi nel Mar Rosso .

La Confessione è un secondo “Battesimo” perché immergersi nel Sangue di Cristo è un Battesimo in qualche modo di Sangue, nel Sangue di Gesù. Così ogni volta che si riceve la Comunione per esempio, si riceve il Corpo e il Sangue di Cristo, non soltanto ne siamo immersi ma lo riceviamo dentro di noi e quindi dobbiamo aver fede che tutti i nostri mali, le nostre malattie affogano in quel Sangue. Il Sangue di Cristo santifica pure le cose e gli alimenti.

La Bibbia ci dice  1 Tm, 4, 3 – 4: “Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche sedotti dall’ipocrisia di impostori già bollati a fuoco nella loro coscienza,  costoro vieteranno  il matrimonio, imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità”. Infatti, tutto ciò che è creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi quando lo si prende con rendimento di grazie perché esso viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera”.

Tutte le cose create vengono santificate dalla parola di Dio e dalla preghiera tant’è vero che nei dizionari della Chiesa, vi è scritto che sono due le cose da non saltare mai: la parola di Dio e la preghiera di benedizione perché sono le due cose che in qualche modo santificano l’oggetto. Allora perché è possibile attraverso la parola di Dio e la preghiera santificare le cose? Perché attraverso la parola di Dio e la preghiera il Sangue scende su quelle cose, perché la Chiesa è ministra del Sangue. Quando un sacerdote benedice un oggetto, quello viene asperso con il Sangue di Cristo, per quello si santifica ma anche un laico può invocare la benedizione. Papa Francesco quando è diventato Papa ha chiesto alla folla: “Invocate su di me la benedizione” dunque un laico può invocare la benedizione dicendo così: “Signore fa’ scendere il tuo Sangue su questa cosa perché, come dice la Lettera agli Ebrei, sia santificata”.  Se su tutte le cose imparassimo ad invocare il Sangue di Cristo, verrebbero santificati anche i luoghi dove si svolgono le messe nere  .Ciò che santifica è il Sangue di Gesù, Lui è morto per santificare il mondo giacché il Suo Sangue  contiene tutta la potenza. Il Sangue di Cristo viene amministrato dalla Chiesa e la Chiesa insegna a pregare e sa che in quel modo il Sangue di Cristo si asperge e si riceve proprio attraverso la preghiera pubblica, preghiera liturgica, Sacramenti, preghiera privata.

Un altro punto rilevante è la Parola che si può usare sia come preghiera ma anche come proclamazione, come dichiarazione.

Seguiamo degli esempi biblici perché sono meravigliosi.

Romani 10-9:“Poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti sarai salvo”. San Paolo spiega  che con il cuore si crede per ottenere la giustizia: la giustificazione, quello che ci insegna la Chiesa e con la bocca si fa professione di fede per avere la salvezza”(soterìa).

La Chiesa la domenica fa ripetere sempre il Credo perché la Chiesa conosce questo principio: credere con il cuore ma professare pubblicamente la fede;  ma la fede pubblicamente non va confessata soltanto a Messa ma anche nelle circostanze, nella vita privata.

Quando arriva una parola del diavolo sulla nostra vita dobbiamo opporci con  la parola di Dio, la dobbiamo professare.

Un esempio chiarissimo lo troviamo in 1 SAM 17, 51 Davide e Golia.

Si era  presentato Golia con tutti i Filistei. Il vero Re di Israele, Saul e tutto Israele, si era paralizzato dalla paura perché Golia era un gigante, quando l’hanno visto arrivare non sono scappati ma si son messi a debita distanza. Il giovane Davide che pascolava le pecore quando ha visto Israele costernato e il re umiliato ha deciso di combattere contro Golia. Il Filisteo avanzava passo passo avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Il Filisteo Golia scrutava Davide e quando lo vide, ne ebbe disprezzo perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell’aspetto.

 Il Filisteo gridò verso Davide (dichiarazione di Satana). Il Filisteo, nemico d’Israele disse: “Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?” Davide si doveva mettere la corazza e la spada ma dato che era troppo grossa ha detto a Saul: “Io non ci posso combattere, non mi posso muovere con questa cosa”. Ha preso cinque ciottoli dal fiume e la fionda. “E quel Filisteo maledisse Davide in nome dei suoi dèi”.

Poi il Filisteo gridò a Davide: ”Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche”. Riflettiamo: se Satana dichiara che ti ha maledetto in nome di un mago e vede che abbiamo paura diventerà sempre più aggressivo. Sant’Ignazio dice che il demonio si comporta così: se vede che un’anima ha paura diventa sempre più bestiale e aggressivo, se invece l’anima diventa tosta e resiste nel nome di Gesù, è lui che comincia ad avere paura ed indietreggia. Resistete a Satana ed egli fuggirà da voi..

Davide dunque rispose al Filisteo: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l’asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d’Israele che tu hai insultato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e staccherò la testa dal tuo corpo e getterò i cadaveri dell’esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele”. Questa è la dichiarazione di fede.

Pertanto, se su una cosa, su un oggetto, su una situazione ci si sente attaccati dal demonio, confessiamo con la bocca che Gesù è il Signore di quella nostra situazione. Cominciamo a dichiararlo.

 Facciamo scendere il Sangue di Gesù su quella situazione e facciamolo scendere con le preghiere, coi Sacramenti, ma facciamolo scendere anche come Davide e diciamo chiaramente: “Gesù è il Signore di questa mia proprietà, Gesù è il Signore della mia salute, Gesù è il Signore della mia famiglia e io vi staccherò la testa perché tu vieni a me nel nome dei tuoi dèi, nel nome di Satana, io vengo a te nel nome di Gesù .

“Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide questi corse prontamente al luogo del combattimento incontro al Filisteo.  Davide sapeva che non ci andava  da solo ma con Dio.

Ancora si legge: “Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s’infisse nella fronte di lui che cadde con la faccia a terra. Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise, benché Davide non avesse spada. Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga”. Un uomo solo col coraggio di Dio ha messo in fuga Golia con tutti i Filistei. Così tu nel nome di Gesù puoi mettere in fuga Satana con tutti i suoi eserciti.

A Sant’Antonio Abate che combatteva nel deserto, un giorno gli si presentò Satana con tutte quante le legioni e lui proclamò questo Salmo: “Se anche tutti i nemici si accampano contro di me, io non temerò alcun male perché Gesù è con me”.

E’ molto importante notare una cosa: Davide ha usato in particolare una pietra, ha puntato sulle cose di Dio per vincere il demonio invece Golia, ha mirato sulle cose costruite dall’uomo: sulla spada, sulla corazza.

Noi dobbiamo contare sul Sangue di Gesù, sulla Chiesa che è la bisaccia dove sono contenuti tutti i tesori di Dio.  E’ da lì che si prendono le cinque pietre; per questo  Gesù dice: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le forze degli Inferi non prevarranno contro di Lei”.

La Chiesa nella bisaccia ha le pietre che sono cinque come le piaghe di Cristo; nella bisaccia c’è tutto il Sangue che Gesù ha versato dalle sue cinque piaghe; è il Sangue di Cristo la potenza della Chiesa ed è  per questo che anche quando sembra che la sterminino,  muore e risorge come il suo Fondatore.

  1. Paolo dice: “Credere con il cuore che Gesù è risorto e proclamare con la bocca che Gesù è il Signore”.

Perché per proclamare con la bocca che Gesù è il Signore di questa mia situazione difficile, dobbiamo credere che Gesù è risorto?  Perché Gesù tutte le situazioni brutte le ha affrontate nella sua Passione e Morte. Quando è risorto, è risorto vittorioso.

Se nel cuore crediamo che Gesù è risorto, crediamo che Gesù ha vinto anche la situazione che stiamo affrontando e allora possiamo confessare che il Signore è il Dio di questa situazione.

Possiamo confessare che Gesù è il Signore perché i nostri problemi Gesù li ha già affrontati nella sua Passione e li ha vinti.

Padre Tardiff diceva: “Quando chiedete la guarigione, non dite ho tre cose Gesù, basta che me ne guarisci una poi la gamba me la puoi pure lasciare così’”. Questa è una dichiarazione di sconfitta.  Suor Faustina dice che Gesù è felice  quando gli chiediamo cose grandi, perché  è  segno che abbiamo fiducia in Lui; chiediamo a Gesù che ci guarisca, Gesù quella guarigione l’ha pagata col suo Sangue Prezioso.

Bisogna fare come ha fatto Davide, se viviamo delle situazioni complicate dobbiamo  rispondere con dichiarazione di fede,  smentire la dichiarazione di sconfitta e fare dichiarazione di vittoria, Gesù è il Signore.

Quando i martiri stavano davanti agli imperatori, gli imperatori facevano come Golia, dicevano: “Adora gli Dei, lascia perdere Gesù che ti ammazziamo”, il martire gli rispondeva  come Giustino: “Solo una persona che non è sana di mente potrebbe lasciare Gesù per gli dèi”. Questo significa “dichiarazione di fede”.

La dichiarazione si fa in Chiesa pubblicamente con il Credo e ogni volta che si celebra la liturgia è una dichiarazione di fede perché la legge della Chiesa è lex orandi e lex credendi quindi ogni volta che si prega, si crede.

Però poi, bisogna dichiarare non soltanto in pubblico ma anche in privato perché il demonio è come i mafiosi, ci dice: “Ah in Chiesa hai dichiarato che Gesù è il Signore,  adesso che sei solo te la faccio vedere io sulla macchina tua, te l’ho fatta rompere già due volte adesso te lo faccio vedere come Gesù è il Signore”.

Anche sulle cose bisogna dichiarare: “Nel nome di Gesù aspergo la mia macchina con il Sangue di Cristo**. Il demonio non può toccare il sangue di Gesù, si brucia vivo però siamo noi che lo dobbiamo aspergere il Sangue perché con il Battesimo si diventa sacerdoti, re e profeti.

Il sacerdote ministeriale lo è per tutta la Chiesa, ma ognuno deve essere sacerdote in tutte le sue cose nel senso che deve prendere il Sangue di Gesù ,invocarlo e pregare su tutte le cose: la casa, le macchine, i cuscini, i materassi, gli oggetti,  …  tanto il Sangue di Gesù non finisce, ha meriti infiniti.; Santa Caterina da Siena dice: “Chi con la mano per libero arbitrio prende il Sangue di Cristo e lo applica al suo cuore anche se è duro come il diamante, lo vedrà aprirsi al pentimento e all’amore”.

Il Sangue di Cristo si applica con le preghiere, con i Sacramenti, con la parola e con le opere.

Dalla Scrittura  GC 2, 14: “Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo?”. Vedete, non basta avere fede nel cuore, bisogna fare anche le opere. Le opere si compiono con le parole e con gli atti, opere di misericordia e tutte le altre tipologie, però non basta credere, avere fede dentro, bisogna compiere le opere per salvarsi e una delle opere è parlare, dichiarare.

“Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date a loro il necessario per il corpo: che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa”.

Quindi, come un bambino quando viene concepito deve venire alla luce, alla vita, così la fede, quando è concepita, deve venire alla luce o con la parola o con le opere altrimenti è morta in se stessa, può abortire.

Sempre GC 2, 14: “Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere, mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. Tu credi che c’è un Dio solo? Fai bene; anche i demoni lo credono e tremano!”.

Dunque non basta credere in Dio, bisogna anche compiere le opere che Dio ci chiede.

“Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore? Abramo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere, quando offrì Isacco suo figlio, sull’altare?”.

Abramo è il padre della fede e pure Dio ha voluto che Abramo mostrasse la sua fede attraverso l’accettazione del sacrificio del figlio, poi Dio l’ha fermato, però gli aveva chiesto anche di mostrarla nelle opere.

Un amore che non si mostra mai o è morto o non sta tanto bene diciamo che è malato, sta lì in bilico.

La fede di Abramo cooperava con le opere di lui e che per le opere quella fede divenne perfetta e si compì la Scrittura che dice: “E Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato a giustizia, e fu chiamato amico di Dio. Vedete che l’uomo viene giustificato in base alle opere e non soltanto in base alla fede.  Così anche Raab, la meretrice, non venne forse giustificata in base alle opere per aver dato ospitalità agli esploratori e averli rimandati per altra via? Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta”.

E’ importante esprimere la fede nella preghiera, nella parola e nelle opere concrete.

Gesù ha detto a Suor Faustina : “La carità si mostra attraverso la preghiera, la parola e le opere”.

Insisto però sul dichiarare la Parola, come quando gli Apostoli hanno visto il mare agitarsi e  che stava per invadere la barca e farli andare a fondo,  Gesù ha detto al mare: “Taci, calmati”.

Dunque bisogna pure parlare, bisogna dire alla situazione: “Guarda che ti puoi agitare come ti pare ma Gesù è il Signore”.  Naturalmente questo deve essere sempre poggiato sulla fede in Dio, fede che porta a compiere cose buone che consigliano Cristo e la Chiesa.

**** Nota di Sr Angela: è molto più efficace sciogliere ripetutamente ogni maledizione e rito magico fatto sulla macchina, e comandare a ogni legione di distruzione di andare via. Qualche volta ha funzionato.